Udine apre le porte alla tradizione circense cinese. Non sotto al tendone di un circo ma al Giovanni da Udine, il Teatro che ha ospitato, per la chiusura della stagione di Contatto 34 l’ultimo lavoro di Constanza Macras, The Ghosts, dando anche inizio al Far East Film Festival. Udine dunque ancora una volta aperta all’Oriente; questa volta per raccontare un mondo lontano e poco conosciuto ai più come è quello delle acrobate cinesi.
Constanza Macras non si limita semplicemente a far esibire la compagnia in volteggi ed esercizi da brivido ma racconta, o meglio fa raccontare alle performer/atlete la loro storia che è anche la storia della Cina stessa, un paese dove il cielo “non è più blu”. La fatica di vivere per chi è femmina, destinata a una esistenza di scarsa considerazione. Una vita da fantasmi proprio come quella delle acrobate, donne racchiuse in un fisico da bambine, da bamboline sorridenti nonostante gli sforzi cui si sottopongono per eseguire degli esercizi difficilissimi dove la forza deve essere accompagnata da concentrazione e volontà ferree. Figure armoniche che rimandano alla perfezione estetica delle acrobate di terracotta esposte al Museo Archeologico di Taranto. Ma se nel caso della statua ciò che meraviglia è la capacità dell’artista di dare movimento alla materia, nel caso delle acrobate in vita non si può non pensare a quanti estenuanti allenamenti ci siano dietro ad ogni esercizio. Allenamenti ed esercizi usuranti che già prima dei trent’anni non si possono più compiere che condannano le artiste ad una vita in ombra, da ghosts, in quanto la loro professionalità non è spendibile in altri contesti ma anche perchè poco tempo hanno potuto dedicare alla cultura personale. Dieci interpreti sul palco, alcuni appartenenti alla compagnia berlinese Dorky Park, alcuni acrobati cinesi conosciuti dalla coreografa in Cina.