Le zecche costituiscono un’insidia che può rivelarsi anche grave per la salute di adulti e bambini. In Friuli Venezia Giulia, il 29% degli adulti riferisce di essere stato morso da una zecca una o più volte, oltre la metà (il 58%) considera molto gravi le conseguenze che possono derivare dal morso di questi parassiti ma 8 intervistati su 10 dichiarano di essere poco o per nulla informati sull’encefalite da zecca (Tick-borne Encephalitis – TBE), la più seria delle malattie trasmesse da questo parassita. Il 66% ignora che esiste un vaccino per prevenire la TBE e solo il 20% è al corrente che questo vaccino è offerto gratuitamente a tutti i residenti in Friuli Venezia Giulia in quanto la regione è considerata tra le aree maggiormente a rischio in Italia e in Europa.È quanto emerge da un’indagine1 condotta a marzo da SWG su un campione statisticamente significativo di 800 adulti residenti in Friuli Venezia Giulia sul tema della percezione e conoscenza del “fenomeno zecche”. La ricerca ha analizzato le misure di prevenzione attuate dalla popolazione locale e il livello di conoscenza del rischio a cui è esposta tra la primavera e l’autunno, rischio che aumenta anche a causa delle condizioni miti degli ultimi inverni in Friuli Venezia Giulia, che favoriscono un ambiente sempre più adatto alle zecche.Una delle malattie trasmesse dalla zecca di cui è bene essere a conoscenza, in quanto risulta tra le più pericolose, è l’encefalite da zecca, che può presentarsi nelle aree dove vivono le zecche infette, in grado cioè di trasmettere la malattia all’uomo.“È dimostrato che le zecche sono in grado di trasmettere diverse malattie, dalla borreliosi di Lyme, alla rickettsiosi, alla febbre ricorrente e molte malattie virali. Tra queste, la più seria è l’encefalite da zecca o TBE – dichiara Maurizio Ruscio, Direttore Dipartimento ad Attività Integrata di Medicina di Laboratorio, Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘Ospedali Riuniti’ di Trieste – Per essere contagiati è sufficiente un singolo morso di zecca infetta, evenienza tutt’altro che infrequente nelle aree boschive, soprattutto se umide, ombreggiate e ricche di vegetazione spontanea. La TBE è segnalata nella nostra regione dagli anni duemila nelle zone montane e pedemontane dell’arco alpino e, da alcuni anni, sono stati riscontrati alcuni casi anche nell’area triestina. Nessun allarmismo ma occorre tanta prudenza, in particolare nelle zone a rischio.”Negli ultimi 30 anni, il numero di casi di encefalite da zecca in tutte le regioni endemiche europee è aumentato di quasi il 400%2. In Italia, le principali zone a rischio sono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto ed il Trentino Alto Adige. Dalla ricerca condotta da SWG in Friuli Venezia Giulia emerge che l’83% dei residenti non si ritiene sufficientemente informato su questa patologia.
“Una immediata e corretta asportazione della zecca riduce fortemente il rischio di sviluppare una malattia – prosegue il dott. Ruscio – Questo non vale per l’encefalite da zecca perché il virus si trasmette appena il parassita aderisce alla cute.”Fortunatamente la TBE si può prevenire. Basta una semplice vaccinazione, efficace e sicura. Si tratta di una profilassi raccomandata nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale e offerta gratuitamente ai residenti della regione Friuli Venezia Giulia. È inoltre una misura preventiva consigliata a chi pratica professioni a contatto con la natura, ai villeggianti delle zone boschive, agli amanti del trekking e della campagna.Come figura più autorevole in grado di consigliarli in merito alla prevenzione delle malattie trasmesse dalla zecca, l’83% degli intervistati indica il Medico di Medicina Generale, seguito dai Medici Specialisti e dai Pediatri.
L’encefalite da zecca, dovuta al morso di zecca infetta, si può manifestare con sintomi quali febbre, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e nausea. Nei casi più gravi, la malattia può coinvolgere il sistema nervoso centrale e provocare sintomi neurologici a lungo termine e, in alcuni casi, anche la morte.
Tra le altre misure preventive è possibile adottare alcuni accorgimenti:
• utilizzare repellenti sulla pelle e sui vestiti (i repellenti specifici per abiti non devono essere usati anche sulla pelle) e indumenti protettivi, che contribuiscono a evitare i morsi di zecca
• dopo aver trascorso del tempo all’aria aperta, togliersi gli abiti prima di entrare in casa ed esporli alla luce del sole, oppure lavarli
• rimuovere rapidamente le zecche con l’aiuto di pinzette