Sul traguardo di Roccaraso (Aremogna), primo arrivo in salita del Giro,
il belga porta a compimento la prima fuga di successo della corsa
Roccaraso (Aremogna), 12 maggio 2016 – Il corridore belga Tim Wellens (Lotto Soudal) ha vinto la sesta tappa del 99º Giro d’Italia, da Ponte a Roccaraso (Aremogna) di 157 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) e Ilnur Zakarin (Team Katusha).
Il vincitore, subito dopo il traguardo, ha dichiarato: “Devo ringraziare Pim Ligthart. L’idea di attaccare insieme l’ha avuta lui in quel punto della tappa. Siamo rientrati sulla fuga insieme. Stavo benissimo oggi e ho potuto mantenere un buon passo in solitaria sulla salita finale. Sono incredibilmente felice per questa vittoria. È un po’ una sorpresa, sono anche contento che nessuna delle squadre all’inseguimento sia riuscita a riprendermi”.
Tom Dumoulin (Team Giant – Alpecin) indossa ancora la Maglia Rosa di leader della classifica generale della corsa.
DICHIARAZIONI
La Maglia Rosa, Tom Dumoulin, ha dichiarato in conferenza stampa: “Il mio attacco non è stato assolutamente pianificato, ho solo seguito il mio istinto. Mi aspettavo che Nibali chiudesse su Fuglsang ma è partito al momento sbagliato. Il Team Sky ha chiuso il buco, io non avevo più Preidler o Ludvigsson ad aiutarmi. Sono rimasto senza squadra ma mi sentivo molto bene. Non mi sono preparato specificatamente per affrontare le alte montagne ma ho lavorato comunque duro in vista del Giro. Oggi sono sorpreso della mia condizione, forse in una giornata no perderò tutto ma fino a che arriverà quel giorno difenderò la Maglia Rosa”.
Il vincitore di tappa Tim Wellens ha dichiarato in conferenza stampa: “Ero prontissimo per andare all’attacco oggi ma quando ho mancato la prima fuga a tre [Alessandro Bisolti, Eugert Zhupa e Alexander Kolobnev], ho pensato di non avere più chance. Dopo che il gruppo si è spezzato in discesa Tom Dumoulin, mio buon amico da quando abbiamo corso insieme a Curaçao lo scorso novembre, mi ha detto che sarebbe stato un buon momento per attaccare. Non l’ho fatto subito ma il mio compagno di squadra Pim Ligthart mi ha chiesto di partire insieme poco dopo e così ho fatto. Sono andato a tutta sull’ultima salita. Di solito non capita che in testa a una corsa di questo livello ci sia qualcuno che conosci così bene. Da davvero buoni consigli e si merita di portare a casa la Maglia Rosa”.
TAPPA DI DOMANI
Tappa n. 7 – SULMONA – FOLIGNO – 211 km
Tappa mista con una salita quasi in partenza (Le Svolte di Popoli) seguita da poco meno di 200 km su strade ampie e in molti casi rettilinee. Da segnalare i consueti ostacoli stradali (rotatorie, dossi, spartitraffico) in corrispondenza al passaggio nei centri urbani principali come L’Aquila, Rieti, Terni, Spoleto. Finale tutto discesa o pianeggiante fino agli ultimi km.
Ultimi km
Ultimi chilometri abbastanza semplici fino ai 2000 m all’arrivo dove si affrontano in rapida successione una curva a destra e due a sinistra che immettono ai 1300 m nella strada di arrivo interrotta ai 500 m da una lieve semicurva. Linea di arrivo su rettilineo in asfalto di 160 m, larga 7 m.
PUNTI D’INTERESSE
SULMONA – km 0
Sulmona è una città d’antiche e radicate tradizioni che sorge in una fertile piana (agricoltura e viticoltura) coronata da alti monti e caratteristici centri abitati, nei pressi del parco nazionale della Majella. È la valle Peligna che riprende il nome dalla popolazione preromana dei Peligni. La Cattedrale, il complesso dell’Annunziata con chiesa e palazzo patrizio annesso, unitamente a varie altre architetture di differenti epoche sono i motivi architettonici di maggiore interesse. Sulmona, a livello internazionale, è famosa per la secolare produzione di confetti.
È la patria del grande poeta elegiaco romano Publio Ovidio Nasone (43 a.C. – 18 d.C.) e il famosissimo “Sulmo mihi patria est”, l’inizio di un suo poema, appare – come acronimo – nello stemma civico. Sono nativi di Sulmona anche la conduttrice televisiva Milly Carlucci e il comico Gabriele Cirilli.
Data già dal 1911 l’arrivo di una frazione del Giro nella città, con la vittoria di Corlaita; seguono le vittorie di Brunero (1925), Binda (1926 e 1928 e Vona (1992). Nel 2009 e nel 2012 è partenza di tappa.
POPOLI – km 11
Nativo di Popoli è l’ing. Corradino D’Ascanio (1891-1981 Pisa), grande ingegnere meccanico inventore della Vespa della Piaggio e progettista dei primi prototipi d’elicottero.
LE SVOLTE DI POPOLI (GPM) – km 20
Vi si svolge anche una nota competizione automobilistica in salita, la Cronoscalata Svolte di Popoli, valida per il trofeo TIVM Nord – Sud (Trofeo italiano velocità montagna – NORD e SUD).
L’AQUILA (traguardo volante) – km 60
L’itinerario si sviluppa nella Piana di Navelli, un altopiano dominato dal massiccio del Gran Sasso, noto per la coltivazione di un ricercato tipo di zafferano, per i centri di Poggio Picenze e quindi nel territorio comunale dell’Aquila (TV di tappa) in zone che recano ancora evidenti ferite del drammatico terremoto del 6 aprile 2009.
TERME DI COTILIA (zona rifornimento) – km 104
Località assai apprezzata già dagli imperatori romani grazie alle sue Terme.
RIETI – km 117
È il centro della regione storica della Sabina e sorge in una conca attraversata dal fiume Velino, alle falde del Terminillo. L’impianto urbano del centro storico è ancora quello dell’origine romana e le possenti mura medievali sono ben conservate. La città, definita anche come “ombelico d’Italia” per la sua posizione geografica, è ricca di monumenti e motivi religiosi e storici. Notevoli sono le proposte gastronomiche in vari ambiti.
Il ciclismo, con il Giro e altre manifestazioni, è stato molte volte protagonista a Rieti che ricorda anche eventi d’atletica leggera. Adolfo Leoni (Gualdo Tadino 1917-Massa 1970), vissuto a Rieti, era un elegante velocista e passista tanto da essere soprannominato “Tyrone Power in bicicletta”, dopo avere vinto l’iride fra i dilettanti nel 1937, fra i professionisti – dal 1938 al 1952 – ha vinto il campionato italiano 1941, la Sanremo del 1942, diciassette tappe al Giro rivestendo pure la maglia rosa, una tappa al Tour. Era sposato con la nota soprano fiorentina Maria Luisa Cioni.
LAGO DIPIEDILUCO– km 141 e MARMORE– km 146
Il Lago diPiediluco evoca, in chiave sportiva, il canottaggio, essendo sede del centro federale della disciplina, quindi Marmore con la notissima cascata, creata artificialmente dai Romani, ha un salto complessivo di 165 metri suddiviso in tre balzi, altamente spettacolare, formata dalle acque del Velino che ricadono nella sottostante valle del Nera.
TERNI– km 153
Terni, è detta la “Manchester italiana” per la sua specificità nel settore acciai e non solo – conserva importanti testimonianze di vario genere della sua storia. È nota pure, a livello internazionale, quale città di San Valentino, vescovo e martire, originario di Terni del II secolo d.C., patrono della città e degli innamorati che è festeggiato il 14 febbraio. Terni è stata per otto volte sede di arrivo di tappa del Giro d’Italia, la prima nel 1926, l’ultima nel 1995.
VALICO DELLA SOMMA (GPM) – km 170
SPOLETO (traguardo volante) – km 181
Storia, monumenti, cultura con molteplici testimonianze di valore in vari settori definiscono la città del “festival dei Due Mondi” fondato dal compositore Gian Carlo Menotti, meta ambita e frequentata del turismo internazionale.
La Rocca Albornoziana è una fortezza situata sulla sommità del colle Sant’Elia che sovrasta la città di Spoleto. Si tratta del principale baluardo del sistema di fortificazioni fatto edificare da papa Innocenzo VI, per rafforzare militarmente e rendere più evidente l’autorità della Chiesa nei territori dell’Italia centrale, in vista dell’imminente ritorno della sede pontificia a Roma dopo i settanta anni circa di permanenza ad Avignone. Fu costruita tra il 1363 e il 1367, e i lavori furono presieduti dal cardinale spagnolo Egidio Albornoz, sotto la direzione dell’architetto eugubino Matteo Gattaponi.
CAMPELLO SULCLITUNNO – km 193
Dopo la frazione di San Giacomo segue Campello sulClitunno, dove nasce il Clitunno e sorge il Tempietto del Clitunno, antichissimo monumento. È zona di produzione di un pregiatissimo olio d’oliva in un contesto paesaggistico naturale dolcissimo, contrappuntato da borghi, casali e castelli che caratterizzano il suo territorio.
TREVI– km 200
Anche Trevi, nel centro storico, conserva originali, eleganti edifici che ne testimoniano la storia.
FOLIGNO– km 211
È attraversata dal fiume Topino e presenta un vasto territorio con molte frazioni disseminate sulle alture circostanti. È la terza città dell’Umbria per numero d’abitanti. Risale al medioevo l’attività tipografica e di stampa che si è sviluppata nel tempo. Nel 1472 qui fu stampato il primo libro in italiano, la Divina Commedia. Dal 1762, sempre a Foligno, è pubblicato annualmente il “lunario-almanacco Barbanera”. Nella sua storia Foligno ha subito, a varie riprese, i danni da terremoti, ultimo quello del 1997. Il Duomo, dedicato a San Feliciano, palazzo Trinci, il palazzo comunale, ricchi di molteplici motivi artistici e culturali, si prospettano tutti sulla centralissima piazza della Repubblica. Di notevole interesse è l’abbazia di Sassovivo situata a sei chilometri dal centro. Nativo di Foligno è Giuseppe Piermarini (1734-1808), architetto italiano, che studiò con Luigi Vanvitelli (dal 1765 al 1769) a Roma, alla Reggia di Caserta e a Milano. La sua opera universalmente conosciuta è il Teatro alla Scala, costruito nel 1776-78, edificio di foggia neoclassica, in cui si leggono elementi rinascimentali. Nel 1798 tornò a Foligno, approntando il progetto per la cappella del Sacramento nella chiesa di San Lorenzo a Spello e realizzando interventi nel Duomo della sua città natale.
La “Giostra delle Quintana”, già dal 1448, è un evento che, ogni anno, a giugno e settembre, richiama l’interesse cittadino e del turismo su questo torneo cavalleresco che premia l’abilità del cavaliere nell’infilzare l’anello che tiene nella mano la statua-sagoma, la Quintana appunto. La denominazione deriva dalla “quinta strada” di un accampamento romano, dove la giostra ebbe inizio. Foligno si suole definire “centro del mondo” per la sua posizione centrale nella Penisola e, per riflesso, d’Europa e del mondo.
Due gli arrivi del Giro a Foligno: vittoria di Bitossi nel 1968 e, nel 2014, successo per Bouhanni.
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