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Trasformare una rotta commerciale in un corridoio di valore TRIESTE INCONTRO CINA-ITALIA
Conferenza internazionale "Supporting local enterprises and SMEs (Small and Medium Enterprises) along China's belt and road initiative in South Eastern Europe", al Teatro Lirico Comunale Giuseppe Verdi - Trieste 19/05/2016

Trasformare una rotta commerciale in un corridoio di valore TRIESTE INCONTRO CINA-ITALIA

Come l’iniziativa “Belt and Road” potrebbe dare una spinta all’Europa sud-orientale

Si tratta di un impegno troppo grande da immaginare: il collegamento della Cina via terra e via mare con l’economia mondiale attraverso la Belt and Road-Initiative comprenderà tre continenti, più di 65 paesi e più di 4 miliardi di persone che producono il 55 per cento del prodotto interno lordo mondiale. Ma ciò che alcuni potrebbero vedere come una sfida quasi insormontabile, altri lo colgono come un’opportunità. La conferenza tenutasi ieri a Trieste, organizzata dall’ Iniziativa Centro Europea (InCE) e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), ha esaminato l’impatto del progetto Belt and Road-Initiative per l’Europa sud-orientale e i partecipanti hanno convenuto che esso rappresenta una opportunità unica nel suo genere: “Abbiamo la speranza che l’iniziativa porterà allo sbocciare di innumerevoli fiori “, ha detto Li Ruiyu, ambasciatore cinese in

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Graziano Delrio (Ministro Infrastrutture e Trasporti)

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Graziano Delrio (Ministro Infrastrutture e Trasporti)

Italia, con una visione verso uno sviluppo a livello imprenditoriale. Per avere successo, l’iniziativa ha bisogno del coinvolgimento di partner e anche se la Cina sta mettendo da parte enormi quantità di denaro (il Fondo della Via della Seta / Silk Road Fund da solo dispone di un capitale totale di 40 miliardi di dollari), avrà tuttavia bisogno di collaborazione e sostegno da parte di altri: paesi, banche di sviluppo, istituzioni finanziarie internazionali, organizzazioni sovranazionali e il settore privato. Tutti devono essere coinvolti. “La concorrenza è sana, ma la cooperazione è la chiave”, ha detto il Ministro Italiano dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Questo è di fondamentale importanza al fine di canalizzare i fondi in un momento di scarse risorse e per evitare duplicazioni con piani già esistenti. “Prima di effettuare qualsiasi investimento in ambito infrastrutturale, dobbiamo chiederci onestamente: “abbiamo davvero bisogno di questo progetto?”, ha inoltre sottolineato Alain Baron della Commissione Europea. Thomas Maier, Direttore della BERS per le infrastrutture, ha affermato anche che i progetti devono essere di sicuro successo, compatibili e vantaggiosi per tutti, sia per l’investitore sia per il destinatario”
Questo è particolarmente vero per i Balcani occidentali e il sud-est Europa di cui parliamo oggi. “Il nostro obiettivo è l’ulteriore avvicinamento dei paesi InCE non membri della UE a quelli che già vi appartengono”, ha detto Giovanni Caracciolo di Vietri, Segretario Generale dell’InCE“. Come ci ha definito anche il presidente della BERS, l’InCE è “long standing partner” e pioniere della cooperazione regionale”.

Dopo essere stata colpita duramente dalla crisi finanziaria mondiale nel 2007/08, la regione è ormai in via di ripresa, ha affermato Alain Pilloux, Vice Presidente in carica Policy and Partnerships BERS “quello che stiamo vivendo è lo consolidamento delle economie, avanzamento delle riforme e stabilità politica”. Supporto esterno da parte dell’Unione Europea (Berlino 2014, Vienna 2015, Parigi 2016) o l’organizzazione di fora di investimenti internazionali da parte della BERS (Londra 2014 e il 2016) forniscono un ambiente per una vera cooperazione: “Questa è la realtà tangibile ora”, Pilloux ha aggiunto. Una collaborazione è necessaria, da un lato, per superare i limiti dei mercati piccoli e frammentati, dall’altro, per generare una maggiore crescita locale. “Solo il 20 per cento di ciò che i paesi producono viene commercializzato a livello regionale, il resto viene esportato verso l’Unione Europea”, ha affermato Claudio Viezzoli, managing director della BERS per il finanziamento delle PMI. La Cina, con il suo enorme mercato interno, offre alternative interessanti, che alcuni paesi stanno già utilizzando. Wang Wei, direttore generale del Centro di Ricerca per lo sviluppo del Consiglio di Stato cinese, ha spiegato come un cluster di piccole e medie imprese nella città spagnola del nord, Saragozza, abbia stabilito stretti legami con clienti cinesi. Anche prodotti, cultura e stili di vita italiani sono molto popolari in Cina, come ha enfatizzato l’Ambasciatore Ruiyu: “I cinesi amano il cappuccino italiano”.Un marchio forte riconoscibile all’estero è qualcosa che manca a molte piccole e medie imprese dei Balcani occidentali, ha osservato Svetozar Janevski, presidente dell’azienda vinicola macedone Tikves.La scoperta da parte della Cina di nuovi mercati potrebbe essere un successo qui, e non solo con nuovi investimenti e prodotti. Come osservato da Mattia Romani, managing director, Economia, Politica e Governance della BERS: “i collegamenti funzionano in due modi diversi. I contenitori che arrivano a pieno carico non hanno bisogno di tornare indietro vuoti. “La sfida è, ha commentato il Commissario del porto di Trieste, Zeno D’Agostino, “come possiamo trasformare una rotta commerciale in un corridoio di valore.”La conferenza, tenutasi presso il prestigioso Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, ha riunito rappresentanti dalla Cina, dai paesi membri dell’InCE, Unione europea, BEI e BERS per discutere come sostenere le imprese locali e le piccole e medie imprese in ambito dell’iniziativa cinese “Belt and Road” nell’Europa sud-orientale. Discussioni sono state dedicate alle infrastrutture e allo sviluppo delle PMI, mentre le due sessioni parallele del pomeriggip hanno analizzato il sostegno alle piccole imprese attraverso il miglioramento delle competenze e l’accesso a finanziamenti.
L’Iniziativa Centro Europea è stata fondata nel 1989 e oggi conta 18 Stati Membri. Il suo obiettivo è quello di sostenere l’integrazione europea attraverso la cooperazione. La presidenza di turno della Bosnia ed Erzegovina era rappresentata dal ministro degli Esteri Igor Crnadak che, a proposito dell’interesse della Cina nella regione “quando la seconda più grande economia del mondo inizia a sviluppare un interesse nei vostri confronti allora potete dire di essere sulla strada giusta.”

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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