Straordinaria è il termine che viene alla mente pensando alla 13^ tappa del Giro d’Italia, la tappa che ha dato una scossa alla classifica del Giro portando i concorrenti ad affrontare le prime salite vere in posti sconosciuti ai più ma ricchi di fascino e ospitali come pochi, come straordinaria è stata la partecipazione del pubblico a quello che si può definire senza tema di smentita l’evento sportivo dell’anno in Friuli.
Il percorso, che si è snodato da Palmanova a Cividale attraversando le Valli del Natisone e del Torre, si è letteralmente riempito di un popolo coloratissimo che ha atteso pazientemente i propri beniamini per tributargli un caloroso omaggio con incitamenti e applausi. Tantissime anche le persone che pur masticando poco di ciclismo non hanno voluto mancare all’evento per vivere da vicino il passaggio della carovana rosa.
Il rosa, manco a dirlo, è stato il colore dominante lungo tutti i 170 chilometri del percorso e la fantasia e la creatività messa in campo dai friulani è stata eccezionale, si è visto veramente di tutto lungo le strade interessate dal giro, biciclette di ogni foggia e misura e striscioni inneggianti al Giro (ma anche a Enzo Cainero, senza il cui impegno non sarebbe stato possibile realizzare una tappa del genere); moltissimi i richiami al buon bere ed alla buona tavola e poi nastri, fiocchi, palloncini e tutto quanto poteva essere utilizzato per adornare il percorso di rosa.
Il pubblico si è riversato sul tracciato fin dal primo mattino per cercare di accaparrarsi i posti migliori ed il mezzo di locomozione più utilizzato, complice anche la splendida giornata finalmente primaverile, è stata ovviamente la bicicletta; una moltitudine i “pedalatori” che hanno preso d’assalto le montagne friulane, un incessante serpentone di bici ha scalato – prima degli atleti del Giro – le ripide rampe che portavano ai gran premi della montagna.
Il passaggio dei concorrenti, come detto, è stato salutato da due ali di folla festante, una volta terminato il transito degli atleti la festa è continuata nei vari chioschi e negli stand appositamente allestiti lungo il percorso.
L’arrivo a Cividale, con la vittoria del basco Mike Nieve, ha posto fine alla fatica dei concorrenti ma non ha fatto terminare la festa che è proseguita a Cividale con la “Notte rosa”, animando la città fino a tarda notte.
Soddisfazione per tutti gli amministratori coinvolti nell’organizzazione che dopo tanto impegno profuso hanno potuto godere dello straordinario risultato andato in scena anche con l’aiuto della moltitudine di volontari che hanno collaborato con lo scopo di contribuire a far diventare unica la giornata del Giro in Friuli.
Gli eventi in Friuli non si sono esauriti con il passaggio del Giro, oggi (sabato) le pedalate gastronomiche “Ciclogusto 2016, pedalata alla scoperta dei sapori del Friuli”, hanno coinvolto centinaia di simpatizzanti che hanno avuto modo di visitare angoli nascosti della regione e di assaggiare le prelibatezze proposte nei vari punti di ristoro; per la giornata di domenica (22 maggio) è prevista invece la Gran Fondo Giro d’Italia di 132 chilometri che si snoderà sullo stesso percorso del Giro – partendo però da Cividale – e che vede già oltre 1500 iscritti (!) di cui moltissimi stranieri, si ha notizia che alcuni siano giunti dalla Svezia per seguire il Giro e partecipare poi alla Gran fondo mentre altri addirittura dal Brasile. Per i meno allenati c’è l’opzione Medio Fondo di “soli” 69 chilometri, percorso che terminerà a Cividale senza il passaggio di Porzus e Valle.
Il Giro d’Italia è stato quindi un’occasione unica per dare visibilità e proporre la bellezza del territorio di una regione unica come il Friuli Venezia Giulia con il calore di questa gente che il luogo comune la vuole un chiusa ma che in questa occasione ha dimostrato l’esatto contrario.
Dario Furlan