Spettacolo sulle Dolomiti, attacchi e contrattacchi tra gli uomini di classifica
Corvara (Alta Badia), 21 maggio 2016 – Seguendo le orme del vincitore del Giro 2014, Nairo Quintana, il colombiano Esteban Chaves ha vinto la tappa regina della 99esima edizione della Corsa Rosa a Corvara (Alta Badia). Il suo partner nell’attacco a due, Steven Kruijswijk, ha indossato la Maglia Rosa per la prima volta in carriera. Il duo del Team Movistar, Andrey Amador e Alejandro Valverde, è arrivato distaccato, così come Vincenzo Nibali che però ha contenuto i danni e si trova secondo in Generale con 41 secondi di distacco.
DICHIARAZIONI
Il vincitore di tappa, Esteban Chaves, ha detto in conferenza stampa: “Grazie a tutti per essere venuti. L’Orica – Greenedge è stata come una famiglia per me dal momento in cui ho firmato il contratto. Tempo fa ho sofferto di un grave infortunio al braccio e un dottore mi ha detto che non sarei mai più andato in bici. Ecco perché l’ho alzato dopo il traguardo. Quest’anno il mio compagno Mathew Hayman ha vinto la Parigi-Roubaix proprio dopo essersi rotto un braccio. Ho sempre sognato di vincere una tappa al Giro. È un sogno aver vinto la tappa regina sulle Dolomiti. È troppo presto per dire se io sia un favorito per la vittoria finale o meno”.
La Maglia Rosa, Steven Kruijswijk, ha dichiarato in conferenza stampa: “Questa giornata per me è meravigliosa. Ci speravo un po’, ero vicino alla Maglia Rosa. Significa tantissimo per me. Questo è il mio sesto Giro, amo questa corsa perché amo le salite. L’anno scorso me la giocavo con Contador, Aru e Landa sulle montagne nella terza settimana, ma avevo perso molto tempo nei giorni prima. Ho perso solo dieci secondi da Nibali nell’ultima crono. Se domani dovessi perderne altrettanti significherebbe che sarei ancora in Maglia Rosa, anche se sinceramente spero di guadagnarne nonostante la stanchezza”.
La Maglia Bianca, Bob Jungels: “Stavo abbastanza bene, ma è stato una giornata durissima, qualcosa che non avevo mai affrontato prima. Nella penultima salita non sono riuscito a stare davanti e sono andato del mio passo. Sono contento di avere ancora la Maglia Bianca e non sono lontanissimo in Generale, anche se mi ci vorrà un po’ per recuperare da questa tappa di montagna. Non vinci il Giro al primo anno in cui partecipi. Devi imparare a conoscere le salite, sono durissime. Spero di tornare per fare sempre meglio”.
La Maglia Azzurra, Damiano Cunego: “Oggi forse è stata la prima tappa durissima del Giro d’Italia. Ho corso anche per vincerla, non solo per la Maglia Azzurra. Ho pagato i cambi di ritmo fisicamente e mentalmente, quindi ho cambiato obiettivo ed ho puntato alla maglia. Sto bene ma il livello è elevatissimo”.
RISULTATO FINALE
1 – Esteban Chaves (Orica Greenedge) – 210 km in 6h06’16”, media 34,401 km/h
2 – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo) s.t.
3 – Georg Preidler (Team Giant – Alpecin) s.t.
MAGLIE
- Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Steven Kruijswijk (Team Lotto NL – Jumbo)
- Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida – Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Damiano Cunego (Nippo – Vini Fantini)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Bob Jungels (Etixx – Quick-Step)
TAPPA DI DOMANI
Tappa n. 15 – Castelrotto (Kastelruth) – Alpe di Siusi (Seiser Alm) – Cronometro Individuale – 10,850 km
Cronometro individuale in salita. Primi 1800 m in falsopiano seguiti da 9 km di salita, 8,3% di media. Strada larga e ben pavimentata. Tratti rettilinei sono intervallati a tornanti dal raggio di curvatura elevato. Cronometraggio intermedio al km 4,4.
Ultimi km
Gli ultimi chilometri sono interamente in salita con una pendenza molto costante (media 8%, max 11%), tutti su strade larghe e ben pavimentate. Nella parte finale si affronta una serie di tornanti. L’arrivo è largo 6 m su fondo di asfalto al termine di un rettilineo di 180 m.
PUNTI D’INTERESSE
CASTELROTTO / KASTELRUTH – km 0
Il nome origina da un vecchio maniero romanico del 1200, chiamato appunto Castelvecchio, i cui ruderi sono ancora visibili e visitabili liberamente, in posizione dominante su un blocco roccioso, nella località di Siusi allo Sciliar, a quota 1273. Castelrotto fruisce della denominazione di “comune mercato” che era, soprattutto nel passato, un segno di distinzione. Molta parte del territorio del comune di Castelrotto è inserito nel Parco naturale dello Sciliar, ai piedi dell’Alpe di Siusi, luoghi in cui natura e attività, quelle legate al turismo convivono, sia estivo, sia invernale, in piena armonia. L’economia della zona nel passato si reggeva soprattutto sull’allevamento, grazie anche agli spaziosi pascoli, mentre poi è il turismo, con ottime ricettività in ogni stagione, la voce preponderante dell’economia.
La chiesa dei Santi Pietro e Paolo che risale a metà del 1800 è distinta dalla sagoma del grande campanile che svetta sulle tipiche e piacevoli abitazioni. Diverse sono le tradizioni popolari, fra le quali il “matrimonio contadino”.
Sono di Castelrotto i noti sciatori – e cugini – Denise Karbon (1980) e Peter Fill (1982).
Il parco naturale Sciliar-Catinaccio è una grande area che comprende e preserva le peculiari prerogative ambientali e paesaggistiche dell’area compresa fra il massiccio dello Sciliar con la vetta più elevata, il monte Pez, m.2563 e il Catinaccio con la vetta del Catinaccio d’Antermoia a m.3004. Nel comprensorio costituisce, fra vari altri, piacevole motivo il lago di Fié, nell’omonimo comune, soffuso di una particolare atmosfera che ha alimentato leggende locali.
ALPE DI SIUSI / SEISERALM (GPM) – km 10,8
L’altopiano dell’Alpe di Siusi (arrivo in salita e GPM 1^categoria) è situato circa a quota m.1850 ed è l’alpeggio più vasto d’Europa con un’estensione di 52 kmq. Delimitato dalla Val Gardena a nord, dal gruppo del Sassolungo a nord-est e dal massiccio dello Sciliar a sud est che connota la zona con la sua caratteristica sagoma. Da qui lo sguardo può arrivare al gruppo del Sella, del Catinaccio e della Marmolada. L’Alpe di Siusi è ricchissima d’infrastrutture per il turismo invernale ed estivo con impianti che la collegano anche a Ortisei e Siusi, nella Val Gardena.
Il Giro d’Italia, nel 2009, nella sua fase iniziale, ha qui decretato la vittoria del russo Denis Menchov nella 5^ tappa, con partenza da San Martino di Castrozza.
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PHOTO CREDIT: ANSA – PERI / DI MEO / ZENNARO