lunedì , 25 Novembre 2024
Notizie più calde //
Home » Attualità » NovaraJazz 2016_settimana 4 – 5 giugno Cortile del Broletto e molte altre location.
NovaraJazz 2016_settimana 4 – 5 giugno Cortile del Broletto e molte altre location.

NovaraJazz 2016_settimana 4 – 5 giugno Cortile del Broletto e molte altre location.

Giunta alla tredicesima edizione, entra nel vivo la Stagione 2015/2016 di NovaraJazz nella sua veste estiva. NovaraJazz è il palcoscenico unico nel cuore di Novara per il grande jazz, l’improvvisazione, le sperimentazioni elettroniche e le contaminazioni tra le arti. Organizzata dall’Associazione Culturale Rest-Art, questa edizione arriva dopo un’intensa rassegna invernale che dall’autunno fino a oggi ha portato in città nomi quali Antonio Zambrini, Roberto Gatto, Dave Burrell, Decoy Trio, Evan Parker. Tiziano Tononi, Daniele Cavallanti & The Brooklyn Express, Herb Robertson, Stephan Crump, Liberty Ellman, Jamie Fox, Monkey Plot.

 

La nuova edizione esporta il nome della rassegna in molte località della provincia novarese, mantenendone il cuore all’interno della cornice del Broletto di Novara, che si trasformerà in un palcoscenico a cielo aperto per concerti e dj set. Un evento che tra anteprime, concerti in calendario, collaborazioni ed eventi collaterali, copre l’arco di un mese per un totale di oltre 80 appuntamenti.

 

Sabato 4 giugno il primo Taste of Jazz della giornata è affidato alla raffinata sassofonista e clarinettista tedesca Silke Eberhard, che si esibirà alle 11:00 in un emozionante concerto nellaBasilica di San Gaudenzio, in cui darà prova delle sonorità e dei riverberi che l’architettura dell’Antonelli può restituire. Silke Eberhard ha suonato in numerosi ensemble e con molti musicisti della scena jazz internazionale, quali Aki Takase, David Liebman, Wayne Horvitz, Dave Burrell. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Basilica di San Gaudenzio a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.

 

Sabato 4 giugno alle 13:00 l’appuntamento è nel cortile Civica Biblioteca Comunale Carlo Negroni con il concerto del duo “Groove&Move”, composto da Gabriele Mitelli (pocket tromba, flicorno soprano, flicorno Mitelli_Mirra06contralto, tromba preparata, xilofono, percussioni, voce) e Pasquale Mirra (vibrafono, pianoforte, xilofono, percussioni, voce). A NovaraJazz presentano il loro nuovo album Water Stress in uscita per la Caligola Records. Riuscire a rompere gli schemi e insieme provare a rievocare, attraverso la musica, qualcosa di ancestrale e perduto nel tempo.Ascoltando le nove tracce di “Water Stress si ha l’impressione di dover combinare questi due indizi per risolvere l’affascinante enigma racchiuso in questo disco. Ed è un gioco, quello del duo Groove&Move, molto simile a quelli che si faceva da bambini, in cui le regole cambiano di volta in volta. Il suono si sviluppa e si arresta in modo imprevedibile, indomito e scentrato, seduce per la capacità di spiegarsi attraverso l’uso non convenzionale delle percussioni, facendo della giustapposizione di presenze e assenze un punto di forza. Alle composizioni originali nelle quali il duo riesce a legare l’improvvisazione pura a un’idea musicale nuova che rifugge ogni etichetta, Mitelli e Mirra propongono delle riletture di Jesus Maria di Carla Bley, passando per il Mingus di Orange Was The Color Of Her Dress, Then Blue Silk, The Owl Of Cranston di Paul Motian e Namhanje, brano tradizionale sudafricano rielaborato da Abdullah Ibrahim in un disco storico, “Echoes from Africa”. Scelte che vanno oltre il semplice “omaggio”, dimostrando eclettismo e inventiva. Il vibrafono di Mirra è lo scheletro che sostiene tutta l’impalcatura musicale del disco e che, come una costellazione, indica a Mitelli, autore di intarsi di raffinata bellezza, la direzione da percorrere nelle sue geometrie variabili alla tromba. Si modificano gli spessori e le strutture ma la materia musicale si mantiene sempre viva e pulsante per tutto il disco, il cui flusso viene spesso interrotto in modo inatteso, nello stesso modo in cui un temporale estivo ti coglie all’improvviso nel bel mezzo di una passeggiata in montagna. Eccola la soluzione dell’enigma di “Water Stress” che, tra le righe delle partiture, Mirra e Mitelli vogliono suggerire. Reimparare a farsi sorprendere, a farsi cogliere impreparati per potersi stupire. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Biblioteca a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.

In collaborazione con il Circolo dei Lettori e Libreria Lazzarelli, Sabato 4 giugno alle 18:00 Guido Michelone con il suo ultimo libro “Jazz in Europa. Forme, dischi, identità“, Casa Musicale Eco, a dialogo con il giornalista Gianni Lucini. Il primo libro italiano sul jazz europeo: la cronistoria, attraverso i protagonisti e loro dischi più famosi e celebrati, di una realtà musicale straordinaria, che da sempre viaggia in parallelo al sound afroamericano. Il jazz europeo insomma propone, di volta in volta, ormai lungo un secolo di storia, una inedita cultura delle sette note, in cui il Vecchio Continente incontra il Nuovo Mondo, bilanciando perfettamente novità e tradizione, avanguardia e classicismo, arte e spettacolo, accanto al rispetto e al superamento dei ‘ritmi sincopati’ Made In U.S.A.Il volume, dopo un breve excursus sui numerosissimi stili che caratterizzano e distinguono il jazz europeo da quello nordamericano, si sofferma su venti album epocali per altrettante figure-chiave, per raccontare poi l’evolversi di scuole, correnti, tendenze mediante un’ampia scelta di LP e CD imprescindibili, fino a comporre la più esauriente discografia sull’argomento. Capitolo 1. Forme e jazz, stili e identità Capitolo 2. Da Krenek a Komeda: musicisti, dischi, Europa Capitolo 3. Da Mayall a Trilogue: dischi, Europa, musicisti Capitolo 4. Da Lagrène a Sinopoulos: Europa, musicisti, dischi – Una discografia essenziale dei 55 stili – Una discografia generale del jazz europeo – Bibliografia essenziale – Indice dei dischi Guido Michelone è nato a Vercelli, dove vive, scrive libri, dirige la locale Casa Jazz. Attualmente insegna Storia del Jazz e Storia della Popular Music al Conservatorio Vivaldi di Alessandria e Storia della Musica Afroamericana presso l’Università Cattolica di Milano. Da oltre trent’anni si occupa di critica musicale su varie testate nazionali, tra cui ‘Buscadero’,’Musica Jazz’, ‘Alias’, ‘Jazz Convention’, ‘Ritmo’. Vanta la collaborazione con diverse istituzioni musicali, dal Museo del Jazz di Genova alla Casa del Jazz di Roma, oltre la direzione artistica del festival Valsesia Jazz e la qualifica di socio onorario per gli Amici del Jazz di Valenza Po. Oltre numerosi saggi sul rock, sulla canzone, sui musical, sulle colonne sonore, vanta numerosi volumi sulla cultura jazzistica, tra cui Jazz Set, Il jazz-film, Jazz Forever e Miles Davis il sound del futuro.

Sabato 4 giugno alle 19:00 Il tramonto si “gusta” nella Chiesa di San Pietro a Cerano con un nuovo Taste of Jazz in compagnia di Michele Marini OrganicTrio. Tra le varie formazioni musicali del poliedrico clarinettista pistoiese Michele Marini, già apprezzato da critica e stampa di settore, si inserisce un nuovo progetto dal nome emblematico: il Michele Marini OrganicTrio. Protagonista indiscusso del trio è infatti l’organo. Non il classico organo, ma il caratteristico Hammond, strumento elettronico, dal timbro vibrante ed energico, non consueto da scoprire in formazioni jazz. Alla guida della sezione ritmica Lorenzo Frati, giovane pianista compositore nato e cresciuto nella città di Pistoia ed Emiliano Barrella, batterista napoletano con alle spalle anni di studio e lavoro in prestigiose scuole jazz campane e toscane. Grazie a questo impasto di sonorità ricercate e variopinte nasce Changemood (Visage Music / Materiali Sonori) il primo album del gruppo che contiene composizioni originali firmate da Marini e Frati con interpretazioni di più ampi fraseggi, attinti dal mondo del blues, della world music e dallo scenario della musica internazionale.

 

Sabato 4 giugno alle 21:30 si torna sul palcoscenico nel Cortile del Broletto con Cristiano Calcagnile Multikulti Octet in un tributo a Don Cherry: Gabriele Mitelli (tromba, flicorno, pocket trumpet), Massimo Falascone (sax alto, sax baritono, oggetti, electronics), Nino Locatelli(clarinetto, clarinetto basso, melodica, campane), Pasquale Mirra (vibrafono), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Paolo Botti (viola, violino di cristiano calcagnile multikulti_Alessandro AchilliStroh, banjo, salterio ad arco, erhu, percussioni), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni, arrangiamenti), Dudu Kouatè(percussioni, xalam, calebasse, djembe, effetti, voce). Con il suo Multikulti, un ampio organico dalla vasta e inusuale strumentazione, Cristiano Calcagnile esplora con passione il magico, profondo e variegato mondo musicale di una delle icone più eccentriche del jazz: Don Cherry, protagonista sia come leader che al fianco di altri grandi (Ornette Coleman e John Coltrane su tutti) della rivoluzione free. Musicista curioso e inquieto, Cherry ha esportato questo messaggio libertario dagli Stati Uniti all’Europa (aggregandosi, tra gli altri, ad Han Bennink e Johnny Dyani), viaggiando poi in ogni dove, raccogliendo nuovi argomenti per la sua musica: dagli influssi dell’Africa e dell’India al minimalismo nord europeo, sino alle sperimentazioni psichedeliche.

 

E dalla mezzanotte sono ancora protagonisti i Soulful Torino & Chopin e i suoi notturni al Circolo dei Lettori.

 

Augusti Fernandez p Barry Guy b Ramon Lopez dr

Augusti Fernandez p
Barry Guy b
Ramon Lopez dr

Domenica 5 giugno si parte alle 13:00 con un Taste of Jazz tra musica, degustazione ed arte. All’interno della Galleria Giannoni, tra i capolavori dell’800, il concerto del contrabbassista e compositore britannico Barry Guy, al quale verrà donata la seconda Chiave d’Oro dell’edizione 2016 (ex equo con Rob Mazurek). La sua gamma di interessi comprende musica antica, composizione contemporanea, il jazz e l’improvvisazione. Barry Guy, pilastro della musica europea del dopoguerra inglese, è un contrabbassista innovativo e un compositore la cui diversità creativa nel campo dell’improvvisazione jazz è il risultato sia di una variegata formazione musicale sia dell’innaturale gusto per la sperimentazione, sostenute da una dedizione per il contrabbasso e dall’ideale della comunicazione musicale. Emerso alla fine degli anni ’60 con il trio composto con Howard Riley e Tony Oxley, ha fatto parte del Spontaneous Music Ensemle e ha collaborato con innumerevoli musicisti da Evan Parker a Derek Bailey, Nyman e Paul Rutherford. Nel ’72 ha fondato la London Jazz Composers, uno dei più importanti ensemble d’improvvisazione europei degli ultimi 40 anni. I suoi soli al contrabbasso usano un range amplissimo di tecniche e suoni, talvolta percussivi altre volte sottilissimi, componendo delle vere e proprie suite di rara intensità emotiva.  Un repertorio raffinato e sofisticato, perfetto per questa insolita location. Il concerto sarà arricchito da una visita guidata alla Galleria Giannoni a cura delle guide turistiche messe a disposizione da Atl Provincia di Novara.

In collaborazione con il Circolo dei Lettori e Libreria Lazzarelli, Domenica 5 giugno alle 14:00Raul raulcatalanoCatalano con “La filosofia di Han Bennink“, Mimesi apre il concerto di Barry Guy. Parlare di Han Bennink significa intraprendere un viaggio nella storia del jazz europeo, a cominciare dai primi tentativi di emancipazione dal modello americano fino agli esiti più estremi della free improvisation. Altro obiettivo del volume è analizzare il drumming benninkiano, sempre riconoscibile indipendentemente dal contesto musicale in cui egli si ritrova. Intervistando lo stesso Bennink, Catalano prova a descrivere cosa significa essere un improvvisatore prima ancora che un batterista, affrontando così un tema molto discusso come l’improvvisazione ma da una prospettiva diversa rispetto a quella puramente tecnico-musicale o filosofica

Rivista 5etDomenica 5 giugno alle 19:00 appuntamento al Cascinale dei Nobili di Casalbeltrame conRivista Jazz 5et: Mara Tinto (voce), Stefano Deagatone (sassofono), Alessandro Toselli (piano),Carmelo Scafidi (contrabbasso), Riccardo Cavagnoli (batteria). Tutti i componenti vengono da molteplici esperienze musicali e questo porta all’interno del quintetto un colore ed un tocco innovativo che si intuisce dall’intreccio perfetto tra le raffinatezze antiche del jazz e i ritmi nuovi della musica leggera. La creatività musicale di questi cinque jazzisti ha trovato nuova linfa nel riprogettare brani italiani insospettabili riuscendo a coniugare il linguaggio jazzistico con la canzone italiana in modo inconsueto ed originale (rivisitazione ed arrangiamenti in chiave jazz di brani della cultura pop italiana). L’approccio ritmico, timbrico e l’interplay tra i componenti del quintetto portano grande freschezza e modernità alla loro musica. Un appuntamento realizzato in collaborazione con Museo etnografico L’Civel e la Fondazione Arpitesca.

 

Domenica 5 giugno alle 20:00 il Cortile del Broletto si anima con l’energia e la simpatia dei The Paolo fabbri jazz ensemble 1Fabbri Jazz Ensemble: un sestetto che esegue esclusivamente brani standard di jazz, composti e resi celebri da famosi artisti americani come Duke Ellington, Thelonious Monk, Charlie Parker, Gerry Mulligan, Wayne Shorter, Bill Evans… La formazione: Davide Stranieri(batteria), Massimo Erbetta (basso e contrabbasso), Alessandro Manni Villa (piano), Tommaso Uncini (sax alto), Gianni Belletti (tromba e flicorno), Paolo Fabbri (sax baritono, sax tenore e flauto).

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

Commenti chiusi.

[fbcomments]
Scroll To Top