Addio a una leggenda del Ventesimo secolo. Definito una delle icone indelebili, ed una delle figure più memorabili. Muhammad Ali è morto nella notte in un ospedale di Phoenix, in Arizona.
Muhammad Ali, il cui vero nome era Cassius Marcellus Clay Jr. nato a Louisville il 17 gennaio 1942, si è spento stamane dopo alcuni giorni di ricovero, e dopo l’aggravarsi delle sue condizioni è morto per gravi difficoltà respiratorie dopo il ricovero in ospedale avvenuto nei giorni scorsi, conseguenza del morbo di Parkinson di cui soffriva dal 1984. Il più grande è stato un pugile tra i maggiori e più apprezzati sportivi della storia.
Aveva vinto l’oro Olimpico a Roma nel 1960, come pugile professionista aveva detenuto il titolo mondiale dei pesi massimi dal 1964 al 1967 e dal 1974 al 1978 e per un’ultima breve parentesi ancora nel 1978. Noto per anche per la sua conversione all’ Islamismo e per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Affetto dalla Sindrome di Parkinson , dopo il suo ritiro dal mondo sportivo Ali si era distinto per le sue azioni umanitarie.
Commovente nel 1996, ha commosso e stupito il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta; in quell’occasione gli fu anche riconsegnata la medaglia d’oro vinta a Roma nel 1960 , dalla città eterna partì la luminosa carriera del grande Cassius. La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo. Detiene anche i prestigiosi allori di Sportman Of The Century per Sports Illustrated, Miglior Peso Massimo di sempre per The Ring. Anche TIME lo aveva eletto come una delle 100 persone più influenti del XX Secolo nella categoria Heroes And Icons, unico sportivo insieme a Pelé e Bruce Lee, è inoltre uno dei pochi sportivi americani ad aver ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà.
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