Volge al termine, Le Nuove Rotte del Jazz, rassegna triestina (che si svolge con il contributo del MiBACT e della Regione Autonoma FVG e con la collaborazione del Comune di Trieste – Museo Revoltella e del Conservatorio di Musica “G. Tartini” di Trieste) con una prima assoluta: venerdì 10 giugno, alle 20.30 all’Auditorium del Museo Revoltella (sempre a ingresso libero) è la volta di un concerto concepito ad hoc per il contesto de Le Nuove Rotte e viene portato da Controtempo in collaborazione con il Conservatorio Tartini di Trieste. Si tratta di “Aria di Jazz: concerto in omaggio a Vladimiro Miletti“, una ricerca sonora d’arte improvvisativa – ma anche letteraria, sociale, artistica – dedicata allo studioso e artista triestino.
“[Con Aria di jazz] voglio rendere la simultaneità di suono-impressione provocata dal jazz; sincronizzare i ritmi delle parole in libertà con quelli del jazz; vivificare e sintetizzare l’ambiente caratteristico del jazz”. Così spiega, nel 1934, in apertura del suo poema, il ventunenne Miletti nel dare alle stampe, per le Edizioni dell’Alabarda, “Aria di jazz”. Un tentativo riuscito di tradurre la carica dirompente, cinetica e anticonvenzionale del jazz con la poesia futurista. Ma che musica potrebbe avere avuto quel poema? Ci prova ad immaginarla e restituircela un ensemble
inedito formato da esperti improvvisatori, docenti e allievi del Conservatorio Tartini guidati da Giovanni Maier. Un omaggio, dunque, ad una stagione artistica ricca di esperimenti e desiderio di rinnovamento e al jazz degli Anni Venti e Trenta. Un nuovo progetto nato dall’incontro tra il Circolo Controtempo e il Conservatorio triestino (e coordinato dal critico e giornalista Flavio Massarutto) nel segno della valorizzazione dei giovani talenti e dell’incontro tra diverse generazioni di musicisti (l’ensemble è composto da: Robert Mikuljan: tromba – Daniel D’Agaro: clarinetto e sassofoni – Giancarlo Schiaffini: trombone – Matteo Alfonso: pianoforte – Giovannni Maier: contrabbasso – Camilla Collet: batteria).
Le foto di Maier sono di Luca d’Agostino