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-Video esclusivo della caduta!!- PFM grande concerto e piccolo incidente per Franz Di Cioccio: la recensione della serata

-Video esclusivo della caduta!!- PFM grande concerto e piccolo incidente per Franz Di Cioccio: la recensione della serata

Il video – amatoriale – che documenta l’accaduto (si consiglia di abbassare il volume all’inizio del video):

Una grande PFM ha fatto rivivere il progressive degli anni ’70 alla Beach Arena di Lignano Sabbiadoro nell’ambito degli incontri musicali della calda estate lignanese con in programma i concerti della PFM, di Annalisa e degli Afterhours, organizzati da Azalea Promotion e Lignano Sabbiadoro Gestioni, in collaborazione con la Città di Lignano Sabbiadoro e Zenit srl, tutti ad ingresso gratuito.

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Nell’immagine si può notare il volto di Franz Di Cioccio sofferente attorniato dai soccorritori

Ma partiamo dalla fine, quando Franz Di Cioccio, frontman e batterista della Premiata Forneria Marconi, nell’indietreggiare sul palco salutando il pubblico al termine del concerto è inciampato cadendo di schiena e battendo violentemente il capo, subito soccorso dallo staff è stato accompagnato in un angolo della struttura dove gli sono state prestate le prime cure da un medico presente fra il pubblico e dal personale sanitario in servizio alla manifestazione. Apprensione fra il pubblico che non voleva andarsene, pur essendo finito il concerto, in quanto Di Cioccio continuava a rimanere seduto – attorniato dal personale medico – senza che si riuscisse ad avere notizie sul suo stato di salute.

Dopo oltre una decina di minuti – durante i quali un brano un po’ inquietante diffuso dall’impianto di amplificazione rendeva l’atmosfera ancora più surreale – Franz Di Cioccio è sceso dal palco salutando il pubblico e si è diretto nei retrostanti camerini.

Il batterista è stato successivamente portato all’ospedale di Latisana dove, dopo gli accertamenti del caso, è stato dimesso; i compagni della band hanno poi fatto sapere che Franz Di Cioccio sta bene.

Ripartiamo ora dal principio con la recensione della serata musicale; serata iniziata con il support act del quartetto “Dell’Amore e della Libertà”: parole, poesia ed emozioni in musica nel progetto di Francesco Tirelli che, coadiuvato da Marco Bianchi, Nicola Tirelli, e Antonio Merici, ha emozionato il pubblico che si era radunato per la PFM, portando in scena la grande musica d’autore italiana e proponendo anche alcuni brani inediti.

Nel frattempo la Beach Arena si andava riempiendo sempre più, vuoi perché la parola “gratis” fa sempre un certo effetto, vuoi – speriamo in misura maggiore – per quanto la P F M ha rappresentato nel panorama musicale italiano e per il seguito che continua ad avere tra i suoi fan.

Dunque, Premiata Forneria Marconi: inizio da urlo con La rivoluzione, una sferzata di energia; La luna nuova, con il violino di Lucio Fabbri in risalto e Photos of Gosth, psichedelica ed intrigante: un trittico di hits a conferma che la classe di questi musicisti è rimasta intatta nel tempo.

“All the best”, il viaggio fra passato e presente della PFM ha proposto brani di forte impatto con bassi potenti sempre in evidenza e con una notevole sezione ritmica, spesso arricchita da Franz Di Cioccio alla seconda batteria, perfettamente a suo agio con le bacchette e che a seconda dei pezzi suonati è passato con disinvoltura dal microfono al seggiolino delle percussioni duettando con Roberto Gualdi alla batteria aggiuntiva (Di Cioccio nasce come batterista – riconosciuto come uno dei più virtuosi dello strumento in Italia – e solo successivamente si dedica alla carriera da vocalist, ndr).

La formazione attuale, oltre ai componenti storici della band, Franz Di Cioccio, Lucio Fabbri (violino, tastiere e chitarra acustica) e Patrick Djivas (basso), comprende anche Alberto Bravin – da Trieste – (voce e tastiere aggiuntive) che si è fatto apprezzare per le potenzialità vocali esibite nei brani in cui il frontman Di Cioccio si scatenava alle percussioni, il già citato Roberto Gualdi (batteria), Alessandro Scaglione alle tastiere e Marco Sfogli alla chitarra (che vanta collaborazioni con James LaBrie, cantante dei Dream Theater), tutti perfettamente integrati nel sound della band.

La “vecchia guardia”: da destra Franz Di Cioccio, Patrick Djivas e Lucio Fabbri

Fra le chicche proposte nella serata lignanese non potevano mancare Impressioni di settembre, uno dei brani forse più significativi nella storia della musica italiana, e qualcosa estratto dal fortunato binomio con Fabrizio De Andrè: la scelta è caduta su Il pescatore, apprezzata dal pubblico con un lungo applauso.
Nondimeno apprezzata è stata Maestro della voce, con il pubblico che, una volta terminato il brano, ha iniziato ad intonare nuovamente a gran voce il motivo del ritornello, la band non si è fatta pregare riprendendo il refain e regalando ai presenti ancora lunghi minuti di questo pezzo simbolo della produzione della PFM degli anni ’80.

Spazio anche per pezzi più “classici”, intesi proprio nel senso di musica classica,  come Romeo e Giulietta: Danza di cavalieri di Prokofiev tratto dall’originale progetto PFM in classic  che, seppur eseguita – giocoforza – senza orchestra, ha dato prova della capacità della band di creare un ponte fra culture musicali distinte e solo apparentemente distanti.

Ridimensiona di_DS36111Chiusura con Celebration e con l’istrione Di Cioccio che coinvolgendo i presenti ha Ridimensiona di_DS36101diviso idealmente il pubblico in tre sezioni per far cantare ad ognuna una parte del ritornello “SE” – “LE” – “BRATION”, prima di giungere ai saluti finali che gli sono poi costati un capitombolo all’indietro ed un bernoccolo in testa. ….ma come ha detto alla fine Patrick Djivas al pubblico “Ci vuole ben altro per far fuori Franz!”

Intervento tecnico “in diretta”

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La scaletta del concerto

Notizia e foto:Dario Furlan

About Dario Furlan

Fotografo free lance e giornalista pubblicista. Segue da anni il panorama musicale internazionale - ma anche locale - con particolare predilezione per quanto riguarda il rock (in tutte le sue derivazioni), il folk ed il blues nonché la musica in lingua friulana. Cultore di "motori e rally", dei quali vanta una conoscenza ultradecennale, è anche atleta nella disciplina ciclistica della mountain bike.

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