Sorprendente presentazione della nuova stagione di Teatro Contatto quella di lunedi 5 settembre al Palamostre di Udine. Una stagione che promette di rappresentare l’evolversi del teatro come luogo che fa da specchio ad una società in continuo mutamento, che non ha una forma specifica, è liquida. Proprio a teatro si possono instaurare forme di confronto e partecipazione tra attori e pubblico, cittadini e artisti di tutto il mondo. Il luogo è però importante: N 46º – E 13º sono i gradi di longitudine e latitudine di Udine e proprio da qui parte il viaggio che indaga nelle relazioni, siano esse intime, private, sociali e pubbliche. Un viaggio in quattro tappe che ha coinvolto direttamente quanti hanno accolto l’invito, con come condottiere Fabrizia Maggi, Luisa Schiratti e Rita Maffei. Una cartina che rappresenta l’interno del teatro fa da guida. Il primo stop è nei camerini il luogo intimo per eccellenza. Teatro Contatto ha affidato a Ricci/Forte, Matija Ferlin, Constanza Macras, Gabriele Vacis, Compagnia Scimone Sframeli il compito di rappresentare, con le loro opere, questo tipo di relazione. Il luogo privato è una sala da pranzo con un tavolo imbandito in attesa delle confidenze degli ospiti. Fabrizio Arcuri, Phierre Bertet, Rie Nakajima, Renato Rinaldi, Exvuoto, Ale e Franz, Christiane Jathay rappresentano le dinamiche tra genitori e figli, tra due fratelli o il bisogno di cambiamento. Terza tappa, le relazioni sociali. La fermata è nel foyer del teatro dove le relazioni nascono e si sviluppano. Rita Maffei, Theo Theardo e Elio Germano, Collettivo Internoenki, Fausto Paravidino, Massimo Somaglino e Fabiano Fantini, Fabio Cherstich e Amin Reza Koohestani hanno il compito di indagare per trovare l’essenza di essere parte di un luogo di una cultura di una condivisione, a vario titolo, di intenti. Il viaggio sta terminando. L’ultima tappa riguarda le relazioni pubbliche. Edoardo Erba, Agroupation Senor Serrano, Natalino Balasso, Virginia Raffaele, Alessandro Marinuzzi, Dewey Dell, Arkadi Zaides tratteranno questioni quali l’identità europea, l’ideologia, la banalità del male, le contaminazioni e i condizionamenti, l’economia.
Se i luoghi sono importanti lo sono ancora di più i nomi, in particolare se hanno contribuito a fare grande il teatro: il Css ha deciso di dedicare le sale del Palamostre a Pier Paolo Pasolini e Carmelo Bene; quelle del Teatro San Giorgio a Harold Pinter e Anton Cechov.
Programmi, orari, luoghi sul sito del Css www.cssudine.it.
Maria Teresa Ruotolo