Da qualche settimana, in viale XX Settembre è stato aperto un cantiere che non è passato di certo inosservato, destando notevole curiosità tra i cittadini. Si tratta di un progetto tecnologicamente avanzato che prevede la riqualificazione di un manufatto in un’area di Trieste particolarmente interessante, e non solo sotto il profilo strettamente architettonico. Il Viale, infatti, è sempre stato, con i suoi tavolini all’aperto, il salotto per intere generazioni e irrinunciabile passeggiata tra le bancarelle della storica Fiera di San Nicolò.
Il progetto rappresenta una positiva immagine in controtendenza: l’apertura, a fronte di tante cessazioni, di una nuova attività produttiva, valido esempio di commercio su strada del futuro, che si spera possa essere un modello per rilanciare il territorio fra tradizione e modernità, sapore antico e gusto moderno. In particolare, la riconversione di un ex edicola rappresenta l’evoluzione di una tappa quotidiana dal giornalaio in una sosta per assaporare delizie per il palato.
Il protagonista è lo street food, il cibo da strada che prende il nome all’estero ma che ha un’antichissima e consolidata tradizione anche in Italia. Le scelte gastronomiche sono state fatte in questo senso, con un corredo di proposte a base di patate fresche che appartengono alla storia della nostra cucina, ma declinate in tutte le forme e gusti, dal dolce al salato, e che combinano i sapori genuini all’originalità delle ricette, realizzate con metodi artigianali e una continua ricerca e un’attenta selezione delle materie prime, rigorosamente made in Italy.
A conferire ulteriore interesse al progetto, commissionato dalla triestina Chips Avenue e realizzato dall’architetto Giuseppe Giovarruscio assieme ai giovani colleghi Adriano Riosa e Dario Marzan, è l’armonico impatto visivo della struttura, concepita per integrarsi con l’ambiente nel rispetto di una concezione ecologica. La struttura in legno coibentato, il riscaldamento a fibre di carbonio, la gestione computerizzata per ottimizzare i consumi fanno di questo scrigno di soli 25 mq. un esempio di efficiente impiego delle risorse in uno spazio ridotto.
Il concetto architettonico ha voluto esaltare una struttura quasi trasparente, luminosa, la riproduzione del viale alberato per ottenere una mimesi necessaria a collocare il manufatto in un ambiente storico, patrimonio della città. Di notte la struttura rimarrà illuminata, quasi a voler rappresentare un punto di riferimento per un percorso che guiderà in un’affascinante esperienza sensoriale.
L’apertura al pubblico è prevista per la seconda metà del mese di settembre 2016.
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