Saranno una cinquantina di giovani studiosi dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutto il mondo, i protagonisti della IX edizione del Forum mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, al via a Trieste dal 30 settembre al 2 ottobre 2016. Nato dalla volontà di affermare il “diritto di dialogo” come “diritto fondamentale”, il Forum è realizzato dall’Associazione “Poesia e Solidarietà” (Trieste) in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile, diretto dalla professoressa Gabriella Valera, col Dipartimento di Studi Umanistici e col Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste. Si rivolge ai giovani come classe dirigente del futuro, interlocutori privilegiati per la costituzione di modelli culturali solidali e aperti. E’ stato presentato oggi in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione della prof.ssa Gabriella Valera, organizzatrice e ideatrice della manifestazione, del prof. Josè Medina Montero, delegato rettoriale per la Mobilità studentesca internazionale dell’Università di Trieste, di Giorgio Rossi, assessore comunale alla Cultura e ai Giovani, e di Sergio Paroni, dell’ufficio marketing della Banca di Cividale.
“Lavoro. Storia, culture, diritti”, ovvero le trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro nel Terzo Millennio, è il tema su cui quest’anno i giovani partecipanti sono stati chiamati a interrogarsi: sono stati selezionati una cinquantina di saggi, tra gli oltre 200 giunti da ogni angolo del globo in risposta al “call for papers 2016”, che saranno oggetto di dibattito con gli autori nelle giornate di studio del Forum. Saranno 31 i Paesi rappresentati (dall’Europa Orientale – Ucraina, Polonia, Russia, Lettonia, Albania, Turchia, Croazia, Macedonia, Romania -, all’Africa – Ghana, Marocco, Congo, Mozambico -, dall’Asia – India, Indonesia, Nepal, Kirghizistan, Bangladesh, Giappone -, alle Americhe – Canada e Stati Uniti, al Medio Oriente – Iran e Iraq; e inoltre da Belgio, Italia, Francia, Germania): gli interventi offriranno una visione poliprospettica e multisfaccettata del tema in esame. In essi si cercano di enucleare le principali trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro e i profili storico-culturali che li rendono comprensibili, i valori e le identità dei nuovi lavoratori: il lavoro digitale, la sharing economy, la flessibilità, il lavoro informale, le migrazioni transnazionali alla ricerca di un’occupazione. Nell’ultima sessione d’incontro si discuterà del rapporto fra lavoro e perdita di diritti: i tangibilissimi diritti economici, ma anche diritti molto più intangibili, connessi con la perdita delle identità e delle radici. Il forum è aperto a tutti coloro che vogliono partecipare nel dibattito. Tutti gli interventi saranno proposti in lingua inglese o italiana, con traduzione simultanea in rispettivamente in italiano e in inglese.
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