Il canto e la fionda è lo spettacolo di Massimo Somaglino e Fabiano Fantini che il Css con il sostegno del Comune di Sedegliano e della Regione Friuli Venezia Giulia ha voluto dedicare a padre David Maria Turoldo nel centenario della sua nascita.
Il lavoro dà risalto all’immagine civile e politica di padre Turoldo, definito dall’arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini “poeta, profeta, disturbatore delle coscienze, uomo di fede, uomo di Dio, amico di tutti gli uomini” e ripercorre la sua vita con racconti tratti dai suoi scritti, dalle sue poesie. Ne esce il ritratto di un prete che non si è piegato ai poteri del mondo, punito per le sue idee troppo rivoluzionarie per il periodo dai vertici della Chiesa, considerata “schiava in quanto potenza” con continui trasferimenti affinché “scorra ma non coaguli”.
Fabiano Fantini è la voce narrante che introduce il racconto passando di volta in volta la parola agli altri attori sulla scena che diventano essi stessi Turoldo e raccontano episodi della sua vita a partire dalla poverissima infanzia. Anni trascorsi a Coderno di Sedegliano nella casa dei genitori “che non aveva nemmeno il camino e il fumo usciva dalla finestra o dalla porta” e dove, nei giorni di magra il padre metteva nelle mani due fette di polenta dicendo “qui è polenta qui è formaggio” fino ad arrivare alla sua morte sopraggiunta dopo sofferenze causate dal cancro al pancreas: “della sofferenza e del dolore.. Possiamo accettare il male, ma accettare il dolore è veramente una cosa eroica, il dolore è veramente disumano”.
La parte centrale del racconto è caratterizzata dalla rappresentazione del prete Turoldo infiammato dall’amore per il Vangelo messo in pratica giorno dopo giorno nell’aiuto dei più deboli, degli ultimi cercando di dare loro quella dignità degna di ogni uomo.
Un profeta precusore dei tempi, dunque scomodo.
Essenziale la scenografia con un grandissimo tavolo adornato con una candida tovaglia bianca quasi a ricordare un altare con attorno i sette giovani attori – nonché talentuosi cantanti – che con la loro freschezza hanno ben incarnato quel sentimento di speranza tanto caro a padre David Maria Turoldo.
Canti e musiche a cura di Claudia Grimaz e Gianluigi Meggiorin, assistente alla regia è Simona Persello, luci di Michele Pegan.
Lo spettacolo potrà essere visto anche venerdì 2 dicembre a Premariacco (ore 20.45, TeatrOrsaria-ERT).
Maria Teresa Ruotolo