Il Natale in Europa intorno a Johann Sebastian Bach è il titolo del concerto corale del Polifonico Sant’Antonio Abate e del suo Ensemble Cohors Naonis diretti da Monica Malachin, con l’accompagnamento all’organo di Alberto Gaspardo che si terrà domenica 11 dicembre alle 17.30 nella Chiesa di San Lorenzo di Rorai Grande (Pn) per il Natale A Pordenone con il sostegno di Fondazione Crup (nell’ambito del bando Arti Sceniche) e la collaborazione della Parrocchia di San Lorenzo e di Nativitas di USCI FVG. Il programma musicale del concerto è costruito intorno a uno dei più “perfetti” mottetti scritti da J. S. Bach, il BW 229 Komm, Jesu, komm: brano polifonico a 8 voci che costituisce il centro del progetto artistico che il Polifonico, il suo Ensemble e la direttrice Monica Malachin, in collaborazione con altri musicisti di musica barocca, svilupperanno nella prossima stagione artistica sempre affiancati da Fondazione Crup, unitamente ad altre istituzioni e nell’ambito di progetti di promozione integrata del territorio sostenuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Si avrà modo dunque di incontrare “un Bach senza confini” nel vero senso della parola, un Bach che “dialoga” con gli stili a lui precedenti della musica rinascimentale (in programma brani della tradizione antica inglese), un Bach che “getta” ponti stilistici che vengono raccolti da autori contemporanei come Ivo Antognini nel suo “O Gloriosa Domina”, brano molto complesso e di straordinario coinvolgimento emotivo che ha portato il Polifonico Sant’Antonio Abate a vincere il secondo premio al 7° Concorso Nazionale del Lago Maggiore lo scorso ottobre. In programma: Adeste fideles, canto portoghese per quattro voci ineguali, orchestrazione di Egidio Corbetta, The first nowell, canto della tradizione inglese, Komm, Jesu, komm, mottetto BWV229 di Johann Sebastian Bach (Ensemble Cohors Naonis e Alberto Gaspardo all’organo), Adventi ének, di Zoltán Kodály, A Hymn to the Virgin, brano a 8 voci per doppio coro, di Benjamin Britten, Caritas et Amor di Z. Randall Stroope, Beata Viscera di Roberto Di Marino, O gloriosa Domina di Ivo Antognini, Stille Nacht , White Christmas di Irvin Berlin. Il concerto di Rorai Grande è il primo passo di un percorso di avvicinamento a “un Bach senza confini” sia su scala geografica (il progetto musicale attraverserà la Regione e sbarcherà in Austria a fine giugno 2017 per continuare in Inghilterra nell’autunno), sia nell’esplorazione culturale e disciplinare dei tanti intrecci che Johann Sebastian Bach costruisce tra antico e moderno, tra musica e matematica, tra finito e infinito, tra religioso e laico, tra materiale e spirituale.La complessità del sentire umano è sempre e istintivamente rintracciabile nel dualismo spirito-materia che Bach trasporta nella sua musica: canoni che si inseguono in una ricorsività crescente e voci in doppio coro che portano a non distinguere più, come avveniva nel mondo antico, la contrapposizione tra spirito e corpo, ma fondono armoniosamente le due dimensioni. Bach celebra dunque la ricerca dell’armonia tra la luce e il buio e usa la successione numerica della sezione aurea come legge universale del rapporto armonico della bellezza.