Si conclude domenica 11 dicembre 2016 alle ore 18.30
presso la Sala “Victor de Sabata” del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
con il concerto dell’Orchestra della Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Davide Casali
(con l’esecuzione per la prima volta in Italia di brani di Smit, Weiner e Sinigaglia)
la III edizione del Festival
dedicato, unico in Europa,
alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio
L’ultimo dei quindici appuntamenti tra concerti, conferenze e documentari che si sono tenuti a Trieste e in altre località della regione avrà luogo domenica 11 dicembre 2016 alle ore 18.30 presso la Sala “Victor de Sabata” del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.
In collaborazione con il Teatro Lirico Giuseppe Verdi verrà presentato il concerto eseguito dall’Orchestra della Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretta da Davide Casali con brani di Smit, Weiner e Sinigaglia in prima esecuzione italiana assoluta. Informazioni e prevendita presso la biglietteria del Teatro (in piazza Verdi 1 a Trieste Numero verde 800 898 868).
Domenica 11 dicembre 2016 si concluderà il Festival Viktor Ullmann con un evento straordinario. Alla Sala “Victor de Sabata” del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste alle ore 18.30 l’Orchestra della Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, diretta dal M° Davide Casali, eseguirà un concerto dedicato ad alcuni compositori ebrei europei che durante la Shoah furono perseguitati. Ci sarà la possibilità di ascoltare, in prima esecuzione assoluta per l’Italia, la Sinfonia in do maggiore per orchestra del compositore olandese Leo Smit, la Serenata n°3 per orchestra di Leo Weiner, compositore ungherese e i Due pezzi caratteristici per orchestra d’archi del compositore italiano Leone Sinigaglia.
“È molto raro – osserva il direttore d’orchestra Davide Casali – che in un teatro italiano si esegua la musica legata alla Shoah in un giorno che non sia la ricorrenza della Giornata della Memoria”. Far suonare la musica nei teatri dai quali era stata proibita è unonore e una missione che il direttore artistico del Festival Viktor Ullmann, Davide Casali, porta avanti con passione da molti anni proprio da Trieste, dove furono proclamate per la prima volta in Italia le leggi razziali. Domenica 11 dicembre, come in una sorta di riconciliazione, il Festival farà risuonare nuovamente al Teatro Verdi la musica dei compositori ebrei che negli anni 1939-1943 l’Ispettorato del Teatro Giuseppe Verdi mise al bando. Inoltre, furono allontanati alcuni membri di origine ebraica dell’orchestra. Il criterio di selezione del personale del teatro e la formazione dei programmi delle stagioni concertistiche risentirono dei provvedimenti politici e razziali adottati dal fascismo. Da ricordare come, nell’inaugurazione della stagione lirica 1939, aperta l’8 gennaio con Il Trovatore, il pubblico ebraico non prese parte alla rappresentazione in seguito ai provvedimenti di espulsione dalla vita culturale italiana.
Il Festival Viktor Ullmann, ormai giunto alla sua terza edizione, è dedicato alla musica concentrazionaria, degenerata e dell’esilio. “La rassegna., il cui Concerto finale viene realizzato in collaborazione con il Teatro Verdi, ha l’obiettivo di far conoscere musiche di rara esecuzione, di compositori ebrei e non, che per molteplici ragioni furono esclusi, oppressi o perseguitati dal fascismo e dal Terzo Reich. “Molti di questi compositori – riprende Casali – sono stati uccisi due volte: la prima da un punto di vista umano, la seconda da uno artistico. La maggior parte di essi aveva già una carriera ben avviata e le loro composizioni erano eseguite nei più grandi teatri di tutta Europa. Per molti di loro la tragedia della Shoah interruppe improvvisamente e in maniera drammatica la vita artistica. L’avvento delle leggi razziali in Italia ha fatto sì che molta della loro musica cadesse nell’oblio più totale e lo scopo del Festival è proprio quello di riscoprire queste musiche e di farle rivivere”.
Commenta Stefano Pace, Sovrintendente del Teatro Verdi: “Il Festival Viktor Ullmann è un punto d’incontro tra la musica, la Storia e la memoria, offrendo anno dopo anno un prezioso percorso culturale di recupero e valorizzazione di un repertorio unico. Anche in quest’edizione, l’Orchestra del Verdi sarà impegnata nel Concerto Finale del Festival dedicato alla geniale e coraggiosa figura di Viktor Ullmann, che ci ricorda l’importanza e la forza dell’arte quale attestazione di rispetto e amore per la vita e la società civile”.
Leo Weiner è stato considerato uno dei più grandi didatti del violino. Autore di tantissime composizioni, è stato prigioniero nel ghetto di Budapest durante la Seconda Guerra Mondiale. Sopravvissuto a questa esperienza negli anni successivi ha continuato ascrivere musica e ad insegnare a Budapest. Non è stato invece così fortunato Leo Smit, autore di tantissima musica da camera e per orchestra, fra cui la stupenda Sinfonia in do maggiore. Il compositore, catturato ad Amsterdam il 27 aprile del 1943, venne deportato a Sobibor, in Polonia, dove morì tre giorni dopo il suo arrivo. Leone Sinigaglia, italiano dell’area torinese, era diventato molto famoso per le sue ricerche in ambito della musica popolare, ma anche per le sue composizioni che furono dirette dal grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini che le portò in giro in tutto il mondo. Sinigaglia morì d’infarto a Torino, nel momento in cui i nazifascisti lo stavano per arrestare.
Il Festival Viktor Ullmann è sostenuto dal contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e si avvale di molte collaborazioni tra cui la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, la Comunità Ebraica di Trieste, il Museo della Shoah di Roma e l’Unione delle Comunità Ebraiche italiane.
Per informazioni e prevendita, contattare la biglietteria del Teatro Verdi di Trieste(Numero verde 800 898 868 ).
Per altre informazioni: www.festivalviktorullmann.com, [email protected]t, cell 3400813203.
Andrea Forliano