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“Aesthetica”- Esercizio n°1  dal 16 al 18 dic. 2016 -20.30 a Galleria Toledo.Napoli
AESTHETICA

“Aesthetica”- Esercizio n°1 dal 16 al 18 dic. 2016 -20.30 a Galleria Toledo.Napoli

AESTHETICA – Esercizio n°1
progetto, costumi e regia Gennaro Cimmino
coreografie Gennaro Maione, Gennaro Cimmino danzatori Sabatino Ercole, Flavio Ferruzzi, Nello Giglio, Gennaro Maione, Antonio Nicastro, Nicolas Grimaldi Capotello
Quando ho iniziato a pensare alla possibilità di mettere in scena uno spettacolo che tenesse conto dell’uso del corpo in questa contemporaneità, subito ho pensato al suo rapporto con il web ,soprattutto con i social network. Salta agli occhi che lo sviluppo della tecnologia nella comunicazione di massa ha cambiato il modo di sentire ,di pensare ,di incontrarsi e di amarsi. Ho pensato subito ad un lavoro nel quale avvenisse uno scambio,un confronto aperto tra generazioni diverse. Giovani che parlano di loro stessi,della lotta per affermarsi,di come usano le nuove tecnologie per connettersi,incontrarsi e comunicare tra loro. Al centro del confronto, il corpo e l’immagine.
Nella società dell’immagine si vive adesso sottoposti ad un casting continuo. Fissiamo il riflesso del nostro corpo sullo schermo poi clicchiamo sul tasto e il riflesso si dissolve in un’altra immagine,in un altro corpo e poi in un altro ancora. Non è più un dato immutabile : nella società attuale il corpo diviene progetto. Ognuno è libero di trasformarlo a proprio piacimento,a personalizzarlo con tatuaggi e piercing o modificarne i lineamenti,al fine di renderlo più interessante e sexy.
Tutti a pensare che una nuova immagine del corpo possa rappresentare una chiave per accedere a una nuova e positiva immagine di sé,a uno stile di vita più eccitante. Quello che emerge è che la cultura del corpo è diventata fondamentale per esprimere la propria identità. Nascono di continuo social network dove si comunica solamente postando un’ immagine, il corpo diventa l’attore principale,il protagonista. Non contano più le parole, il racconto ma l’immagine che deve arrivare agli altri.
Desiderano tutti avere quel corpo,che è lo stesso,uguale in tutto il mondo,livellato dal web e dai social network che hanno uniformato il gusto collettivo mondiale. Quasi una nuova follia collettiva,i social ,da mezzo di utile diffusione di informazioni si stanno trasformando in una ragnatela dove inesorabilmente,prima o poi, le mosche umane cadono ad una ad una, ben felici della triste fine che fanno. Si perdono quotidianamente i punti di riferimento perché ne nascono continuamente di nuovi,da cui si viene completamente colonizzati.
Un fenomeno già chiamato qualche anno fa “vetrinizzazione sociale”:il modello di comunicazione che prevale oggi consiste nel “mettere in vetrina” ciò che è più privato,dalle azioni del corpo ai pensieri più intimi. I media diffondono dunque l’idea che tutti possono essere ciò che vogliono fornendo al pubblico,appartenente a tutti i generi,un ampio ventaglio di scelte identitarie . Il corpo reale viene sostituito da un corpo virtuale, formato da tante immagini parziali che mostrano soltanto quegli aspetti che vogliono sottolineare,decidendo in prima persona quali azioni e in quali modi presentarsi.
Nel contemporaneo digitalizzato, l’identità diventa “fluida”! Ci trasformiamo da persona a personaggio,spesso in modo del tutto inconsapevole, teniamo quasi sempre i problemi per noi e condividiamo con gli altri solo le cose belle e positive,in modo da far credere a tutti di essere fantastici e di condurre una vita interessante,quasi perfetta. I social network hanno permesso a tutti di creare la pubblicità di se stessi, “Hai 200 mi piace ? Sei Top! ne hai 5 ? non sei nessuno!
Non daremo al lavoro una struttura narrativa ma vogliamo che da una scena all’altra non ci sia continuità, così come nella realtà dei social si passa da un argomento all’altro, nonostante la grande diversità . Durante il lavoro indagheremo tutte le dinamiche nate da questo scambio generazionale,un progetto a più mani sul nuovo modo di abitare il corpo nella quotidianità, per andare a sviluppare dei percorsi coreografici fatti di incontri, dialoghi,lotte e abbandoni. Gennaro Cimmino

 

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