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Palazzo Tadea la Mostra “Immagini vs Indifferenza: 20 anni del concorso Fax For Peace / Fax For

Palazzo Tadea la Mostra “Immagini vs Indifferenza: 20 anni del concorso Fax For Peace / Fax For

Si è aperta giovedì a Palazzo Tadea la Mostra “Immagini vs Indifferenza: 20 anni del concorso Fax For Peace / Fax For
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”. L’allestimento – che sarà aperto visitabile fino al 23 dicembre dalle 16.00 alle 19.30 nei giorni feriali e in orario 10.00 – 12.30 e 16-19.30 nei festivi – racconta vent’anni del concorso internazionale Fax for Peace, Fax for Tolerance, iniziativa aperta a studenti e artisti di tutto il mondo per riflettere sui grandi valori della pace, della convivenza e della solidarietà tra i popoli attraverso le immagini. Il concorso, nato nel 1996 su idea dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Spilimbergo, ha già avviato la sua XXI edizione, festeggiata proprio dall’allestimento che è stato inaugurato dalla Dirigente scolastica Lucia D’Andrea, l’Assessore alla Cultura Luchino Laurora e dal docente Donato Guerra.

Sempre in concomitanza con l’avvio del concorso, a Spilimbergo è in corso anche l’iniziativa sul tema dei diritti umani “Ogni luogo è patria mia”. Atteso per lunedì 19 dicembre a Palazzo Tadea, alle 21, l’incontro con lascrittrice e corrispondente di guerra Barbara Schiavulli (che è anche nuovo membro della Giuria internazionaledi “Fax for Peace”) che dialogherà con e con il fumettista Paolo Cossi (fumettista pordenonese divenuto famoso poco più che ventenne con il suo libro su Mauro Corona,“Corona, l’uomo del bosco di Erto” che in questi dieci anni si è fatto un nome nel panorama del fumetto d’autore) sul tema “Parole e immagini per i diritti. la penna può battersi contro l’ingiustizia?”.

Barbara Schiavulli è, tra l’altro, autrice del libro uscito nel 2016 Bulletproof diaries.Storie di una reporter di guerra, una graphic novel che racconta 40 anni di guerra, analfabetismo, povertà, donne che lottano ma spesso soccombono alla tradizioni. Talebani mai sconfitti, soldati internazionali che combattono e poi se ne vanno prima ancora che si possa dire “missione compiuta”. È la storia di un popolo “liberato”, costantemente minacciato dagli interessi di altri. A 15 anni dalla caduta delle Torri Gemelle, il libro ripercorre le strade di più di un decennio afgano con 30 viaggi, fiumi di storie e di persone incontrate, tra i talebani, politici, militari, ma soprattutto tra la gente, unico motivo, per la quale un paese merita sempre di essere amato.

A moderare l’incontro di lunedì, aperto a tutti gli interessati ad ingresso libero, il vicedirettore del quotidiano Il Gazzettino Vittorio Pierobon.

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