“Viaggio al termine della notte”è il libro che Louis – Ferdinand Céline ha scritto nel 1932. Theo Teardo e Elio Germano ne hanno dato rilettura in uno spettacolo che da tempo sta facendo il giro dei teatri d’Italia e che sabato scorso, 11 febbraio è arrivato al Palamostre di Udine per la stagione di Contatto 35.
Il progetto prevede una totale assenza di scenografia, in cui il nero è il colore predominante. Da questa nebulosa la luce illumina alternativamente Germano o Teardo facendoli uscire dal buio.
Germano, seduto ad un tavolino ed a volte schiacciato su di esso, si muove, grida, si agita mentre legge al microfono passi tratti dal romanzo dando enfasi alle parole stesse attraverso un sapiente uso della voce. Gli autori hanno scelto di dare particolare risalto ai racconti di guerra, considerata una “universale presa in giro” attraverso cui affiorano contraddizioni sulla mediocrità della società del tempo, considerata vuota e superficiale, un mondo in cui “l’amore è l’infinito abbassato al livello dei barboncini, e io c’ho la mia dignità”: argomenti senza tempo e sempre attuali.
A supporto delle parole c’è la musica della chitarra elettrica e del live elettronico di Teardo dove le note sono i faticosi respiri di una umanità che agonizza. In scena c’è anche un trio di archi, Laura Bisceglia al violoncello, Ambra Chiara Michelangeli alla viola, al violino invece Elena De Stabile.
Lo spettacolo coinvolge gli spettatori e li obbliga a percorrere il viaggio al termine della notte, ma non sarà più solo il viaggio di Bardamou, perché ognuno dovrà intraprendere il suo percorso personale facendo i conti con le proprie illusioni e le mediocrità insite nella vita e nella natura umana. Che cosa è poi la vita se non ” una scheggia di luce che finisce nella notte”?
I protagonisti sul palco sono stati salutati da applausi
entusiasti.
Maria teresa Ruotolo