Teatro, documentari, spettacoli per bambini e performance artistiche nei vari poli culturali di Lignano Sabbiadoro per sensibilizzare gli spettatori di tutte le fasce d’età su tematiche sociali, ambientali e interculturali. Sono stati tanti gli ospiti ed i protagonisti di questa prima edizione ma il prossimo weekend riserverà ancora molte iniziative e spunti di riflessione.Venerdì sarà il turno di Aida Talliente che al Cinecity delizierà gli spettatori con il suo “Aisha”, il racconto dedicato a una ex ragazza soldato che è tuttora ospite in un centro di accoglienza nella città di Buakè (Costa d’Avorio).Sabato 18 al L.HUB Park ci sarà invece la festa multietnica “Meltin’ Pot”, una giornata imprevedibile in cui la sperimentazione artistica, culinaria e musicale la faranno da padrona. Un pomeriggio pieno di laboratori esperienziali seguito da una cena multietnica, il tutto condito dalle melodie dell’artista marocchino Mohamed Nassim e dalle poesie musicate dei
Trastolons . La giornata conclusiva del festival si svolgerà invece alla Terrazza Mare, dove dallo scorso 5 Marzo è installata la mostra reportage del viaggio a ritroso sulla rotta dei profughi compiuto da tre ragazzi lignanesi di Menti Libere. Domenica 19 i tre viaggiatori dialogheranno infatti con il Professore Massimo De Bortoli e lo scrittore Stefano Montello, mentre Lella Costa interverrà via video.“Migrart Festival: l’arte come incontro” è stato organizzato dall’Associazione culturale Menti Libere che è nata nel 2012 dalla volontà di un gruppo di creativi lignanesi di rendere l’aggregazione giovanile costruttiva. Questa ventina di ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 30 anni, inizia così a pulire vari parchi lignanesi cercando di utilizzare l’arte come veicolo per una maggiore tutela ambientale.Tra il 2015 ed il 2016 tre ragazzi lignanesi intraprendono la rotta balcanica a ritroso utilizzando l’arte come principale mezzo di comunicazione ed interazione. Per tutta la durata del viaggio, tre mesi e circa 4000 km percorsi, i tre sono accompagnati da un rotolo di trenta metri di carta su cui ognuno può esprimersi liberamente.
Andrea Forliano