World Water Council, 20 marzo 2017 – Senza l’acqua, non c’è vita, cibo, sviluppo. Senza l’acqua, i paesi e le società non possono svilupparsi dal punto di vista economico, culturale, sociale e politico. L’accesso all’acqua ha un ruolo chiave e un impatto sulla vita di tutto il pianeta, non solo nelle regioni colpite direttamente come l’Africa, il continente Asia-Pacifico e alcune aree dell’America Latina, ma anche nei paesi sviluppati dell’Europa e del Nord America. Il mancato accesso all’acqua pulita contribuisce a carestie, guerre e migrazioni incontrollate e irregolari.
Attualmente, 319 milioni di abitanti dell’Africa Sub-Sahariana (il 32% della popolazione), 554 milioni di asiatici (il 12,5% della popolazione), e 50 milioni di sudamericani (l’8% della popolazione) non hanno accesso a fonti di acqua potabile sicura. Tra queste regioni, la Papua Nuova Guinea ha la disponibilità minore (solo il 40% degli abitanti ha accesso a fonti di acqua pulita); seguono la Guinea Equatoriale (48%), l’Angola (49%), il Ciad e il Mozambico (51%), la Repubblica Democratica del Congo e il Madagascar (52%), e l’Afghanistan (55%).
L’acqua: un campanello d’allarme a cui i governi devono prestare ascolto
Nel mondo, il costo totale dell’insicurezza delle risorse idriche sull’economia globale è stimato in 500 miliardi di dollari all’anno. Se a questo dato si aggiunge l’impatto ambientale, la cifra cresce ulteriormente fino ad arrivare all’1% del prodotto interno lordo globale.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua prevista per il 22 marzo, il Consiglio Mondiale dell’Acqua (World Water Council – WWC) chiede a tutti i governi di focalizzarsi sui problemi legati alle risorse idriche e di stanziare una parte cospicua della loro spesa per garantire a tutto il pianeta l’accesso a fonti di acqua sicura, dal momento che attualmente il 12% della popolazione mondiale non ha accesso a fonti di acqua pulita e che 3,5 milioni di decessi all’anno sono imputabili a malattie legate all’acqua. Il Consiglio Mondiale dell’Acqua, in collaborazione con UCLG, ICLEI e GWOPA, ribadisce che l’accesso alle strutture igienico-sanitarie e all’acqua sono priorità chiave per i governi locali e regionali per raggiungere l’Obiettivo Globale di Sviluppo Sostenibile numero 6 delle Nazioni Unite. L’accesso universale all’acqua sicura e a strutture igienico-sanitarie adeguate non può essere raggiunto senza una buona governance locale, una gestione sostenibile delle risorse naturali e un’urbanizzazione efficace.