Sleep Technique è il nuovo spettacolo di Dewey Dell che ha preso forma e concept per la prima volta mentre il giovane collettivo nato dall’esperienza della Socìetas Raffaello Sanzio e ora su percorsi indipendenti, era ospite di una delle residenze di Dialoghi a Villa Manin, nel 2015.
Dalla fascinazione che emanano le scoperte preistoriche datate 36.000 anni fa nella caverna Chauvet Pont d’Arc nelle Ardenne, Dewey Dell elabora un’intersezione artistica di danza e musica per una performance sul fluire e l’abisso del tempo e su un possibile sguardo a un passato non più intellegibile ma comunque vibrante, come un mistero, nel nostro presente.
Nonostante percepiamo ciò che è rimasto dalle culture passate con occhi lontani dall’antico modo di vedere e di comprendere, spesso percepiamo la sensibilità dei nostri antenati intimamente simile alla nostra e i loro miti e riti come se fossero stati creati dal nostro essere più profondo, in un altro tempo e in un’altra vita.
Anche se i significati originali sono spariti nelle pieghe del tempo e solo la memoria di qualche elemento resiste, le tracce che rimangono vanno ben oltre il bisogno di un significato.
Quando guardiamo le pitture preistoriche questa connessione è ancora più profonda. Un dialogo inesplicabile inizia tra noi e i nostri antenati homo sapiens sapiens. Oltre alla meraviglia, un affetto incondizionato per loro, famigliare, si estende oltre i millenni.
La loro arte, nascosta nelle viscere delle montagne sembra chiamare una risposta da un abisso temporale.
La caverna di Chauvet Pont d’Arc in Ardèche, Francia, ha le pareti dipinte di animali per lo più estinti: chi li ha disegnati lo fece 36.000 anni fa.
Questo spettacolo è un tentativo di dialogo tra ere opposte, un impossibile avvicinamento ad altri noi.
Pensiamo che il passato ci guardi nello stesso modo in cui noi lo osserviamo.
Dewey Dell