Echi di risate e di applausi tra le calme onde del Fusaro.
Pare proprio che il nostro amato Re Ferdinando IV di Borbone amasse pescare e ricevere donne a Bacoli, dove, come in un sogno ad occhi aperti, la Casina a pianta centrale, costruita alla fine del’700 da Carlo Vanvitelli, elegantemente rapisce lo sguardo lagunare per ricongiungersi alla terra ferma e mai dimenticare quel passato. “Aperto a innovazioni, cultura, ricchezza, nel Regno di Napoli se stava ‘na bellezza, per cui cara gente di questa giornata, ricordate le storie e anche qualche risate, ma non vi scordate mai del passato perché seppur lo chiamavano il Re Lazzarone, amava il popolo, amava le persone, è stato un buon Re, un Re di gran cuore: per lui Napoli faceva rima cu ammore”.
E così il 24 e 25 giugno 2017 lo abbiamo incontrato lì, il nostro Re, come in un quadro d’ epoca, pescava redivivo grazie all’interpretazione di Ciro Scherma. È l’associazione KARMA Arte Cultura Teatro, in collaborazione con l’Ass. Culturale PHLEGRAEUS, che nell’ambito del percorso di valorizzazione del Real Sito Borbonico del Fusaro, mette in scena “La casina del Re Lazzarone”. “Meglio un Re un po’ burlone che un sovrano delinquente”. Ciro Pellegrino, nelle vesti del fidato Malogno, accoglie il pubblico in un modo tale che è impossibile non sentirsi “il suo popolo”. Il cittadino senza tempo è già inebriato di storia tra i ventagli sventolati dalle Dame dell’ Associazione “Borboni si nasce”. Costumi d’epoca e figuranti, precisazioni su episodi e vicende, interazioni, gag e tanto affiatamento. Diego Consiglio nel doppio ruolo di Mozart e Gennaro Salamanca, è fine caratterista, mentre Giovanni Meola è poesia sul tramonto di un’epoca.
Testi e regia di Antonio Ruocco ci regalano un vero e proprio format, uno spaccato di ciò che verosimilmente accadeva in una giornata alla Casina. Viene in mente che potremmo trovarci presenti in altri momenti, scoprire altre cose sulla vita di Ferdinando, sulle ostriche coltivate dai Borboni, sulla partenza dei bastimenti. Con un cast così, tutto è credibile. Naturalezza, esperienza, spessore e un sano senso artistico fanno di questo evento un imperdibile appuntamento.
Anita Laudando