Martedì 4 luglio alle 21, al Museo della Civiltà contadina, la compagnia goriziana rilegge la celebre favola di H.C. Andersen
Per la rassegna “INSEGUI LA TUA STORIA”, martedì 4 luglio (ore 21.00) al Museo della Civiltà Contadina di Farra d’Isonzo (GO), la compagnia CTA di Gorizia porta in scena lo spettacolo “L’usignolo e l’imperatore”. La narratrice, l’attrice Elena de Tullio, dà voce ai protagonisti della storia tratta dalla favola di H.C. Andersen attraverso la parola e gli oggetti, con la scenografia di Elisa Iacuzzo e le costruzioni di Stefano Podrecca.
“INSEGUI LA TUA STORIA” per più di un mese (27 giugno – 1 agosto) animerà l’estate di bambini e famiglie del territorio isontino con spettacoli, laboratori e incontri con gli autori ad opera di alcune tra le migliori compagnie del FVG, Veneto e Lombardia.
Il progetto vede capofila il Comune di Romans D’Isonzo, con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e la partnership di CaRiGo e TIARE SHOPPING. Da quest’anno gode della direzione artistica di Francesco Accomando con l’associazione culturale vicentina Cikale Operose.
I Comuni coinvolti nel progetto sono Romans d’Isonzo, Farra d’Isonzo, Medea, Ruda, Mariano del Friuli, Bagnaria Arsa, Fiumicello, Moraro, Villesse, Šempeter.
CTA Centro Teatro Animazione e Figure Gorizia
L’USIGNOLO E L’IMPERATORE
con Elena De Tullio
testo e regia Roberto Piaggio
oggetti di scena Elisa Iacuzzo – elementi scenografici Stefano Podrecca
Lo spettacolo è tratto dall’omonima fiaba scritta di Andersen. Si narra di un imperatore che un giorno, leggendo un libro regalatogli dall’imperatore del Giappone, scopre che nel suo giardino abita un usignolo dal canto meraviglioso, e manda subito il suo aiutante di campo a cercarlo per farlo venire a palazzo a cantare per lui. L’imperatore si innamora del suo canto, e per poterlo ascoltare tutte le volte che vuole, costringe il piccolo usignolo a rimanere con lui, privandolo della sua libertà. Tempo dopo riceve in dono un usignolo meccanico tutto costellato di pietre preziose e capace di cantare più volte la stessa melodia, che manda in visibilio non solo lui ma tutta la corte.
Così approfittando della distrazione di tutti, il piccolo usignolo vola via dalla finestra aperta verso il suo bosco, provocando l’ira dell’imperatore che lo bandisce da tutto il suo impero e affida all’usignolo meccanico il compito di allietarlo.
Passa così il tempo, l’usignolo meccanico si rompe e l’imperatore si ammala di solitudine.
Nessuno sembra essere capace di fare qualcosa per lui. Ma il piccolo usignolo, sapute le condizioni del suo imperatore, torna a palazzo e lo guarisce col suo canto. Come ricompensa chiede solo di poter tornare libero nel suo bosco ma con la promessa che ogni notte tornerà a cantare per lui.
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