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Presentazione Festival Erev Layla 2017 XI Edizione Terrazza del Museo Ebraico di Trieste 4 – 13 luglio 2017

Presentazione Festival Erev Layla 2017 XI Edizione Terrazza del Museo Ebraico di Trieste 4 – 13 luglio 2017

Ritorna anche quest’anno, come da tradizione ormai ultradecennale il Festival Erev/Layla di musica e cultura ebraica, la cui undicesima edizione è organizzata dall’Associazione Musica Libera in collaborazione con il Museo della Comunità Ebraica di Trieste, la Comunità Ebraica di Trieste e il Festival Viktor Ullmann.

Si tratta di una rassegna che, giunto alla sua undicesima edizione, ha visto la presenza a Trieste di tantissimi artisti che si sono occupati di musica e cultura ebraica, molti dei quali provenienti anche dall’estero.

Il festival sarà costituito quest’anno da 4 concerti che si terranno presso la Terrazza del Museo Ebraico di Trieste.

Il primo concerto dell’edizione 2017 si terrà martedì 4 luglio alle ore 21.00. Ad aprire la rassegna sarà l’Ensemble Salomone Rossi. Composto da Alessandra Gardini (Soprano), Lydia Cevidalli (violino), Issei Watanabe (violoncello) e Giovanni Togni, clavicembalo presenterà un programma dal titolo “I Fiori Musicali dal barocco ebraico”.

A partire dalla seconda metà del XIX secolo sono state ritrovate partiture musicali di epoca barocca, su testi in ebraico, destinate all’esecuzione in sinagoga e scritte da compositori sia ebrei che cattolici. E’ documentata anche la presenza di musicisti ebrei presso le corti rinascimentali italiane e, parallelamente, la diffusione della musica strumentale di estrazione “colta” all’interno delle sinagoghe. Questo fenomeno si può leggere sia come un segno della flessibilità della liturgia ebraica, che in linea di principio prevedeva solo il canto, sia “come una manifestazione delle delicate relazioni tra la minoranza ebraica e il mondo cattolico circostante, in cui gli ebrei cercavano – in determinate occasioni pubbliche, di “rappresentanza” – di mostrare ai propri vicini (e signori) una versione di sé compatibile con il gusto estetico del tempo” (Francesco Spagnolo).
Di certo l’adozione di un linguaggio musicale estraneo alla tradizione avveniva più facilmente laddove erano migliori i rapporti con le comunità ebraiche, al punto che la musica può essere considerata il sensore di un sistema di reciproca tolleranza, se non come un modello di convivenza. L’Ensemble Salomone Rossi si è concentrato sull’epoca barocca, riproponendo musica di Avraham Caceres, vissuto ad Amsterdam all’inizio del Settecento, del viennese di origini italiane Cristiano Giuseppe Lidarti e appunto di Salomone (o Salamone) Rossi, attivo presso la corte dei Gonzaga a Mantova anche negli anni in cui vi operò Claudio Monteverdi e vicino all’insegnamento di Leone da Modena (1571-1648), rabbino che è stato tra le personalità più influenti e poliedriche della cultura ebraica italiana (Stefano Catucci).

Il concerto si svolge in collaborazione con il Festival Viktor Ullmann.

Giovedì 6 luglio alle ore 21.00 sarà la volta dell’Opera Lirica “L’Amico Fritz” di Pietro Mascagni.

La Compagni FuoriOpera presenta una messa in scena in forma da camera dell’opera di Pietro Mascagni “L’Amico Fritz”. La storia di Fritz, Suzel e del Rabbino David viene ridotta nei tempi (90 minuti senza intervallo) e negli spazi, eliminando le barriere tra scena e pubblico e rendendo lo spettatore parte integrante della scena. Il filo drammaturgico viene esaltato dalla regia di Altea Pivetta e dalla direzione musicale di Andrea Gottfried.

Il concerto si tiene in collaborazione con il Festival Viktor Ullmann e il Nessiah Festival.

Martedì 11 luglio alle ore 21.00 andrà in scena lo spettacolo “Chi era Herbert Pagani?” con Anna Jancek voce e chitarra, video a cura di Samuele Orlando.

Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Springs, 16 agosto 1988) è stato un cantautore, disc-jockey, poeta, scrittore, scultore, pittore e attore italiano. Di famiglia di origine ebraica, ha trascorso parte della sua gioventù in Germania e in Francia. È stato un artista di multiforme e poliedrica attività, in grado di esprimersi tanto in lingua italiana quanto in lingua francese. Ricordato come una delle voci dell’emittente radiofonica Radio Monte Carlo – come cantante ha inciso brani come “Cin cin con gli occhiali”, “Canta (che ti passa la paura)”, “L’amicizia” e “Ahi … le Hawaii”, cantata anche nel film “Amore mio aiutami” diretto nel 1969 da Alberto Sordi. Degne di menzione sono anche “Non ti amo più (1962) (Alberto Testa-Herbert Pagani-Christophe), “Lombardia” (1965), versione italiana de “Le plat pays” di Jacques Brel e “La bonne franquette” del 1974, ripresa successivamente da Fiorello insieme al fratello Beppe e a lungo jingle musicale dei “Club Mediterranée2. La sua migliore produzione in italiano è considerata tuttavia “Albergo a ore “(del 1970), brano che ebbe problemi con la censura e che era l’adattamento dalla versione in lingua francese de “Les amants d’un jour” (portata al successo in Francia da Édith Piaf); la versione italiana è stata proposta anche da Gino Paoli, da Ornella Vanoni e nel 1972 da Milva, nell’album “La filanda e altre storie”. In francese, fu molto apprezzato il suo testo poetico “Plaidoyer pour ma terre (qu’est ce que le sionisme)”, in difesa delle ragioni del sionismo e dell’essere ebreo. È morto negli Stati Uniti a causa di una forma di leucemia all’età di quarantaquattro anni.

Il festival si conclude giovedì 13 luglio alle ore 21.00 con il concerto di Paolo Buconi “Il violino di Auschwitz”.

Il recital comprende alcune letture alternate a musiche per violino e voce. Verranno eseguiti brani che venivano suonati ad Auschwitz dall’orchestra di musicisti “haflige”, detenuti nel lager.
Queste musiche erano volte al compiacimento dei gerarchi nazisti e alla scansione dei ritmi di lavori forzati cui erano sottoposti i prigionieri fino all’esaurimento psicofisico e all’annientamento.

Il recital si basa sulle testimonianze raccolte direttamente dal musicista durante gli incontri e la collaborazione artistica con l’artista sopravvissuto alla Shoah Jacques Stroumsa, durante le presentazioni del suo libro di memorie “Violinista ad Auschwitz” (Ed. Morcelliana).
Verranno anche citati brani letterari da “Per violino solo” di Aldo Zargani (Il Mulino) e “Il violino di Auschwitz” di Maria Angels Anglada (Editori Riuniti). Saranno eseguite anche musiche ebraiche tra cui il Qaddish in aramaico, yiddish lied e klezmer.

Il concerto si tiene in collaborazione con il Festival Viktor Ullmann.

L’ingresso ai concerti che inizieranno tutti alle ore 21.00 è libero e gratuito.

I concerti si terranno anche in caso di maltempo in una struttura al coperto.

Andrea Forliano

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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