Palmanova e Franco Battiato, un binomio mistico

Palmanova e Franco Battiato, un binomio mistico che affascina e seduce il pubblico friulano accorso in Piazza Grande nonostante il rischio di temporali. Alla ricerca di un’altra vita nel mezzo del proprio transito terrestre, il primo regalo del cantautore siciliano è la  Royal Philharmonic Concert Orchestra, diretta da Carlo Guaitoli, che si prepara accordando gli strumenti nell’aria ancora elettrostatica del post tempesta pomeridiano.

Il Maestro Battiato fa la sua apparizione sul palco con la sicurezza e consapevolezza di un artista che ancora oggi risulta pioniere nella musica italiana. Sgargiante giacca corallo accompagnato dal suo codino e gli occhiali spessi. Si inizia tutti seduti, la magia compare come – citando il Maestro – onde gravitazionali che increspano l’aria. Un connubio di musica eccelsa, empatia cosmica e un pubblico emozionato e a tratti nostalgico lasciatosi trasportare dalle poetiche canzoni tanto che, giunti alla metà del concerto e al ritorno dell’Era del Cinghiale Bianco, si alza e si avvicina elettrizzato al palco.

Diverse generazioni unite sulle note di un repertorio che va dagli anni settanta alle opere degli ultimi anni, con uno stile che sempre moderno e ricco di una profondità unica per la musica leggera non solo italiana.

Per ben 4 volte il calore della piazza di Palmanova ha convinto l’artista e l’orchestra britannica a continuare e fare ritorno sul palco.

Trionfo finale con l’ultima canzone, dove lo stesso maestro ha ballato “Voglio vederti danzare”, non da solo ma assieme al pubblico supportati dalla stessa  Royal  Philharmonic Concert  Orchestra.

Anche questa volta l’Animale si è preso proprio tutto, anche il caffè.

Michele Zucchini e Michael Musso