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Il grande chitarrista americano Scott Henderson venerdì 14 luglio in piazza Verdi per TriesteLovesJazz

Il grande chitarrista americano Scott Henderson venerdì 14 luglio in piazza Verdi per TriesteLovesJazz

Trieste, 13 luglio 2017. – È un vero “big” del festival, l’ospite di venerdì 14 luglio a TriesteLovesJazz: Scott Henderson, con il suo Trio, approda in Piazza Verdi (ore 21, ingresso libero) e già fa presagire il tutto esaurito delle grandi occasioni.

Già membro della Chick Corea’s Elektric Band, e al fianco di artisti come Jean Luc Ponty, Jeff Berlin e Joe Zawinul, Scott Henderson nel 1984 forma i Tribal Tech e dai primi anni 2000 è considerato uno dei chitarristi più autorevoli al mondo. È stato nominato miglior chitarrista nel 1991 da Guitar World e sempre primo chitarrista, in ambito jazz, nel 1992 per il Guitar Player’s Annual Reader’s Poll. A Trieste con lui sono Archibald Ligonniere alla batteria e Romain Labaye al basso.

 

Florida, classe 1954, Henderson sin da piccolo si ispira a miti della chitarra come Jimi Hendrix, Jimmy Page, Ritchie Blackmore, Alfred e B.B. King. Il jazz entra nelle sue corde quando frequenta il Guitar Institute of Technology di Los Angeles: da allora la sua carriera decolla, a cominciare dalla collaborazione con l’Elektric Band di Chick Corea e il Joe Zawinul Syndicate (più di quattro anni con il mitico fondatore dei Wheater Report, assieme ad un altro grande, Wayne Shorter).

Il consacramento ufficiale di “stella del firmamento fusion” arriverà con la creazione dei Tribal Tech, nel 1984: al basso c’è Gary Willis, alla batteria e alla voce Kirk Covington e alle tastiere Scott Kinsey.  Una band che lascia ampio spazio all’improvvisazione e mette in mostra un sound originale e ricco di riferimenti fusion-elettro-jazz-blues. Con questa formazione Henderson ha inciso dieci albums dei quali uno (Face First, BlueMoon Records) è stato votato dalla rivista “Pulse!” miglior disco fusion del 1993. Subito dopo questo riconoscimento avviene l’inaspettato e sorprendente cambio di rotta.

Nel 1991 viene eletto da “Guitar World” come il chitarrista jazz n. 1 al mondo e nel gennaio del 1992 viene nominato n. 1 da “Jazz Guitarist” nella selezione annuale dei lettori.

Nel 1994 torna alle sue passioni più giovani: quasi per gioco registra “Dog Party” (1994, Mesa Records) insieme alla leggendaria vocalist Thelma Houston ed è un lavoro prettamente blues, anch’esso premiato all’unanimità dalla critica del settore.

Convinto da tanti consensi sceglie di approfondire la sua esperienza in questo campo incidendo “Tore Down House” (1997, Mesa Records), granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Proprio in questi anni intraprende una lunga tourneé di tre anni insieme al bassista John Humphrey e al batterista dei Tribal Tech Kirk Covington con i quali propone brani dal suo repertorio blues e jazz.

 

Altro progetto artistico di questo periodo è “Vital Tech Tones”, trio composto anche dal bassista Victor Wooten e dal batterista (ex Journey/Vital Information) Steve Journey, con il quale realizza due album. L’ultimo cd in studio della “Scott Henderson Blues Band” è del 2002, inciso per la tedesca Esc Records; si intitola “Well to the Bone” e conferma, laddove ce ne sia bisogno, la straodinarietà e poliedricità di questo musicista, così come quella dei suoi collaboratori Covington e Humprey. È un ritorno alle radici del blues, ma non mancano omaggi anche al rock ’60-’70 e al jazz, evidenziando così la facilità dell’artista nel destreggiarsi con spontaneità ed efficacia tra espressioni più tecniche ed altre maggiormente ruvide. Nel 2005 esce per l’etichetta Olandese Mascot Records il primo cd dal vivo del Trio intitolato “SCOTT HENDERSON LIVE” .

L’etichetta Columbia ha prodotto due video didattici “Jazz Fusion Improvisation” e “Melodic Phrasing”. Scott Henderson Guitar Books, è invece una collezione di trascrizioni di alcune sue composizioni ed è disponibile tramite Hal Leonard Publishing.

Andrea Forliano

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