Saturnine, giovane ragazza belga, cerca un alloggio a Parigi e trova un suntuoso appartamento da condividere con l’eccentrico proprietario, il Grande di Spagna don Elemirio Nibal y Milcar. Ma l’irriverente Saturnine non sa che otto donne prima di lei hanno abitato in quella magnifica casa e che di loro nessuno ha più notizie. Un romanzo che
rivendica il diritto ad avere dei segreti e che indaga i meccanismi dell’amore e la doppiezza della natura umana.
Barbablu è un reading in cui la parola e la musica si intrecciano come i personaggi nella loro relazione ambigua, fatta di seduzione e di sospetto in una dimensione dove il reale e il surreale si confondono. Il tutto condito dall’inconfondibile senso dell’umorismo e dal gusto del paradosso di Amélie Nothomb.
Una favola dalla dimensione sinistra si inserisce nel mondo contemporaneo facendo dialogare Saturnine, una ragazza di oggi, e un nobile spagnolo che vive nel mondo di ieri, con strampalate teorie sulle relazioni sentimentali (interpretati da Laura Bussani e Alessandro Mizzi). Come nella favola del Barbabù, c’è una stanza segreta in cui la
ragazza non può entrare e subito e la curiosità e il sospetto si insinuano in lei, allo stesso tempo inizia il gioco di seduzione del nobile don Elemiro che ogni sera invita a cena Saturnine affascinandola attraverso l’arte pasticcera.
“Due leggii a lato del palco e una tavola imbandita a festa fanno da scenografia allo scambio di battute serrate tra Saturnine e Don Elemirio che portano a riflettere sulla solitudine e sull’amore e a scoprire piano piano sempre più dettagli sul passato del padrone di casa e delle sue otto ex coinquiline…. è interessante assistere a Barbablù: storia di amore, morte ma anche di riscatto femminile.( Anna De Marco, La Nouvelle Vague goo.gl/YFdI1Q)7
Andrea Forliano