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Chiara Gamberale alla Libreria Ubik di Treviso

L’autrice di L’amore quando c’era tenta una risposta al grande interrogativo “Che cos’è l’amore?”

Di cosa parliamo quando parliamo di amore? A questa e altre domande ha tentato di fornire una risposta Chiara Gamberale, giovane scrittrice e conduttrice radiofonica di origine romana, ospite sabato 4 aprile alla Libreria Marton Ubik di Treviso. Il dibattito, coordinato da Lucia Bortoletto, è stato condotto sui temi del nuovo romanzo L’amore quando c’era, uscito per la collana Libellule della casa editrice Mondadori.
Un caso della vita, un momento triste, diventa l’occasione forse a lungo cercata per ricucire un filo che si era spezzato. In occasione della morte del padre di Tommaso, Amanda scrive una mail di condoglianze. Amanda e Tommaso, che dodici anni prima hanno interrotto la loro relazione, hanno così l’occasione di tornare in contatto. Per Amanda, ragazza sentimentale e fortemente emotiva, è un tentativo di strappare qualche informazione in più sulla persona che ha amato in modo totale ed esclusivo. Il romanzo, che un tempo si sarebbe definito epistolare, è incentrato sulla corrispondenza via mail e sms che i due si scambiano. La domanda, se sia meglio l’amore “quando c’è”, l’amore che si sta vivendo, oppure l’amore ”quando c’era”, la relazione che ci ha fatto battere il cuore più di tutte e vivere più intensamente la nostra esistenza, emerge in tutta la sua sconcertante pregnanza e concretezza.
Il vero protagonista del romanzo è l’amore, in tutte le sue sfaccettature e i suoi significati. Partendo dal presupposto che non esista una ricetta valida in assoluto, una legge emotiva universale, la scrittrice ha stimolato il pubblico ad un’attenta riflessione su questo tema. Sono emerse considerazioni già approfondite in altre opere della Gamberale. Ad esempio, l’attenzione si è posata sulla distinzione tra innamoramento, che è un qualcosa di folgorante, frutto dell’attrazione per l’altro, e amore, che costituisce un passaggio più maturo, costruito giorno dopo giorno, a volte anche attraverso compromessi e rinunce. Altro corollario di quell’immenso teorema che è l’amore, è che il sentimento termina quando in una coppia vince l’amor proprio, l’egoismo individuale, mentre il vero amore è condivisione, collaborazione reciproca. Connessa a questa considerazione, vi è poi la presa d’atto che difficilmente accettiamo un amore incondizionato, una dedizione totale verso il partner nello stesso modo e con la stessa intensità con cui ci dedichiamo ai nostri figli. Andare incontro alla persona amata è vista nella gran parte dei casi come una rinuncia al proprio essere, una negazione di sé. L’autrice ha sottolineato come il sentimento amoroso e i figli siano due banchi di prova importanti per farci uscire dall’amor proprio, farci scoprire nell’intimo, rivelarci a noi stessi, regalarci un’altra possibilità di essere per noi stessi.
Non poteva non suscitare motivo di discussione la modalità di scrittura di questo romanzo. Chiara ha volutamente scelto lo scambio di mail come motore narrativo: desiderosa di partorire un romanzo che fosse attuale, ha voluto rappresentare una condizione umana generale in cui i giovani di oggi si potessero facilmente rispecchiare. Non è un romanzo celebrativo delle nuove tecnologie, anche se emerge chiaramente il pensiero dell’autrice circa il nuovo comandamento che impera nella nostra società. Life is now, la vita è ora, viviamo in un mondo in cui tutto è presente, gli sms, i social network, le nuove tecnologie ci collegano istantaneamente; eppure tutti questi strumenti ci sottraggono e allontanano dal presente, ci impediscono di viverlo pienamente. Per una scrittrice che si definisce “ostinatamente romantica”, ciò che realmente interessa è l’umanità, i rapporti umani, le persone considerate come impasto di sentimenti, rapporti, interazioni. Lo strapotere della tecnologia nelle relazioni umane è certamente un tema su cui, tuttavia, non si può esimere in quanto scrittrice che si rivolge ad un pubblico giovanile e digital native.
“Amore ai tempi di Intenet” sarebbe un sottotitolo riduttivo per questo libro. L’amore quando c’era nasce dalla constatazione che ci sono storie, forse uniche e irripetibili, che segnano nel profondo la nostra esistenza. La vita ha molta più fantasia di quanto noi pensiamo, e a volte ci riserva la possibilità di incontrare persone speciali. Ci sono storie invasive, che ci completano, ci fanno vivere l’esistenza in maniera totalizzante. Capita inevitabilmente che le trame del destino portino a dividerci, frantumino un amore troppo grande, anche se poi, come nel mito platonico dell’androgino, siamo alla ricerca nostalgica della persona che ci completi, della nostra metà che dia un senso all’esistenza. È la stessa nostalgia che pervade Amanda, legata impercettibilmente e inevitabilmente a quel grande amore che è rappresentato da Tommaso, il passato, l’amore che c’era e che chissà se rivivrà.

Vito Digiorgio

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About Vito Digiorgio

Giornalista pubblicista iscritto all’Albo dei giornalisti dal 2013. Si è laureato all'Università di Udine con una tesi sulla filologia italiana. Collabora con alcune testate giornalistiche on line.

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