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La Vecchia e Nuova Catalogna.

La Vecchia e Nuova Catalogna.

 

In questi giorni si fa’ un gran parlare del voto riguardo la secessione della Catalogna dal Regno di Spagna,una regione molto frequentata dai turisti soprattutto per il mix di arte e vita notturna che il capoluogo Barcellona offre e per le spiagge della Costa Brava ,dove le località di Lloret del Mar e Tossa de Mar sono luoghi estremamente apprezzati.

La leggenda vuole Amilcare Barca,padre del mitico Annibale e comandante dell’Impero Cartaginese,fondatore di Barcino,l’odierna Capitale.L’area,come il resto della Penisola Iberica, fu presto colonizzata dai romani , ai quali si succedettero i visigoti di Alarico nel V secolo e infine gli Arabi.

Durante le prime fasi della “Reconquista”,nel XI/XII secolo,si formarono le prime identità autonome .L’antica città di Girona era il massimo centro della Contea di Catalogna che comprendeva il nord dell’attuale territorio inseme ad alcune località dell’attuale Francia Meridionale;e attorno Barcellona vi era l’omonima Contea.

Essi furono parte integrante,fin da subito, del Regno d’Aragona,grande forza marinara dell’era Medievale, la quale al culmine del proprio splendore alla fine del XV secolo,sotto il regno di Ferdinando si unirà alla Castiglia della Regina Isabella,moglie dello stesso Ferdinando,detta la Cattolica.

Il neonato Stato incomincerà a denominarsi Spagna,a partire dalla metà del XVI per volere del Re Filippo II d’Asburgo.

La lingua Catalana,derivata dalle lingue romanze,era molto diffusa in Aragona e oltre ad essere parlata,nelle varie varianti, in tutta il litorale del regno era diventata una sorta di linguaggio “franco” dei marinai nel Mediterraneo Occidentale,proprio come lo era il Veneto nel lato Orientale del medesimo mare.

Anche in Sicilia e in Sardegna,vi furono fiorenti colonie commerciali  Catalane,oggi scomparse fatta eccezione per la cittadina di Alghero,in provincia di Sassari,dove sopravvive ancora oggi ed è tutelata dalle leggi Italiane con rappresentanza diplomatica della Giunta di Barcellona.

Tuttavia,dopo l’unione spagnola venne preferito il Castigliano,il quale oggi viene chiamato spagnolo ed è la terza lingua piu’ usata al Mondo.

Nel 1714, a causa di una guerra sanguinosa,la dinastia dei Borbone era subentrata sul trono di Madrid al posto degli Asburgo; uno degli atti del nuovo Re Filippo V,fu di abrogare ufficialmente le lingue locali, fra le quali Galiziano,il Basco quindi  il Catalano,al fine di salvare un Regno in decadenza.

Il XIX secolo,fu un periodo di grande fermento e denso di rivolte in tutta l’area Iberica;la parte settentrionale,piu’ vicina al Resto d’Europa fu interessata dalla Rivoluzione Industriale;Barcellona divenne presto una Metropoli industrializzata,la città (di conseguenza tutta la Regione) si arricchi’ di opere architettoniche e divenne un laboratorio di Arte e Cultura,e vi fu una rinascita della Letteratura locale.

Alla fine del ‘800 e all’inizio del ‘900 durante la cosiddetta”Belle Epoque” grossi nomi come Antoni Gaudi’,Ildefons Cerda’ e Salvador Dali’ diedero lustro a Barcellona che fu anche una sorta di “culla” per la nascita delle prime rivendicazioni sociali in Spagna dopo il la disastrosa Guerra del 1898 che l’aveva privata di quasi tutti i suoi possedimenti Coloniali.

Tali disordini culminarono nella famosa “Semana Tragica” del 1909 e la richiesta di Autonomia dal traballante governo di Re Alfonso XIII divento’ sempre piu’ incalzante.

Il dittatore Miguel Primo de Rivera(1923-1930) attuò una politica di dura repressione e durante la guerra Civile del 1936/39,la sacca attorno la capitale Catalana sede di un’eroica Resistenza ai ribelli Nazionalisti del Generalissimo Francisco Franco aiutato dai Nazifascisti di Hitler e Mussolini,fu una delle ultime zone in cui fu dichiarata la Resa.

Gli indipendentisti della Catalogna,collaborarono  con la fazione anarco – trockysta del POUM,nell’ambito degli schieramenti che supportavano la difesa della leggittimità del giovane governo repubblicano del Presidente Manuel Azana.

L’Autonomia(Generalita’) della Regione fu ripristinata con la costituzione del 1978,dopo che in 36 anni di dittatura Franchista vi fu negati ogni diritto;dopo un nuovo risveglio culturale complice le Olimpiadi del 1992,il tema dell’indipendenza è tornato in auge.

Puo’ apparire,talvolta, contraddittorio che Barcellona,città da sempre legata alla multiculturalità e ogni giorno zeppa di visitatori e studenti, possa rappresentare il punto cardine di questo movimento separatista,ma tale esigenza si è,diciamo,”acuita” con la crisi economica Mondiale del 2008 insieme ad altre analoghe correnti presenti in Europa,casualmente coincidenti alle aree piu’ ricche e industrializzate.

E’ ,sicuramente,giusto il diritto del popolo di Catalogna nel vedere riconosciuto un certo grado di Autonomia,paragonabile magari allo Status del nostro Alto-Adige,ma ritengo d’altro canto,pericolosa una completa indipendenza della stessa,che potrebbe finire negli appetiti delle Pontenti Economie Globali e lobbies ,le quali potrebbero trasformarla in una sorta di “Paradiso off – shore “; processo già in atto in un piccolo Stato dei Balcani di recente formazione.

Fu,proprio,la divisione interna ad acconsentire la vittoria e il successivo regime dittatoriale del “Caudillo” Franco nel Paese Iberico ; così è accaduto in altre simili situazioni,e la lettura della Storia, come anche ha ricordato il Nostro Presidente della Repubblica Mattarella,insegna a non commettere i soliti errori.

Andrea Forliano

About Andrea Forliano

Nato a Bari il 22/05/1978,vive a Trieste,di formazione umanistica sta completando il corso di laurea in Storia indirizzo contemporaneo,è da sempre appassionato di storia,viaggi,letteratura,politica internazionale e in costante ricerca di conoscere nuove culture.Inoltre segue l'attualità,il calcio,il cinema e il teatro

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