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TEATRO VERDI GORIZIA CON “PLAY STRINDBERG” MERCOLEDI’ SI ALZA IL SIPARIO SUL CARTELLONE DI PROSA

TEATRO VERDI GORIZIA CON “PLAY STRINDBERG” MERCOLEDI’ SI ALZA IL SIPARIO SUL CARTELLONE DI PROSA

Sarà Play Strindberg il primo appuntamento di Prosa della stagione artistica 2017/2018 del Teatro Verdi di Gorizia, mercoledì 8 novembre alle 20.45. Il testo di Friedrich Dürrenmatt, tratto dal capolavoro strindberghiano “Danza macabra”, vedrà in scena nomi di rilievo sia in ambito teatrale che cinematografico: Maria Paiato, Franco Castellano (originario di San Vito al Tagliamento) e Maurizio Donadoni, diretti dal regista Franco Però. Il progetto produttivo del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia intende focalizzare l’attenzione sul tema della famiglia, ricorrendo appunto ai grandi “analisti” del teatro del Novecento, al loro sguardo lucido sulla realtà, alla loro capacità di presagire e di parlare anche al nostro tempo. Tre i protagonisti, ovvero il capitano, la moglie e il cugino/amante che ritorna, posizionati sotto le luci glaciali di un ring. Ne derivano undici round, intervallati dai gong, proprio come un incontro di boxe o di lotta. Tutta l’essenza del testo originale rimane, ma Dürrenmatt ne esalta l’attualità, asciugando fin dove è possibile il linguaggio come in un continuo corpo a corpo, che solo il gong ferma per qualche istante, dando ai contendenti il tempo di un riposo per riprendere fiato e agli spettatori l’attimo di riflessione su quanto hanno visto. Il riso e il pugno allo stomaco, il sorriso e l’amarezza si alternano continuamente su questo palcoscenico-ring, riportando davanti agli occhi dello spettatore gli angoli più nascosti di quel nucleo, amato od odiato, ma fondamentale delle nostre società: la famiglia.

In una serata extra stagione artistica, nel centenario della Rivoluzione d’Ottobre, lunedì 6 novembre l’Associazione Culturale Camerata Strumentale Italiana metterà in scena al Teatro Verdi lo spettacolo Musica e/è Rivoluzione. Un’occasione per ripercorrere gli anni cruciali della storia russa, dal periodo zarista allo scoppio della Rivoluzione del 1917, lasso di tempo in cui i cambiamenti sono stati tali da stravolgere la fisionomia politica, sociale e culturale del mondo. Lo spettacolo, che avrà inizio alle 20.45, si articolerà in diverse sezioni, con una serie di esecuzioni musicali che spaziano dal Tschaikowski più intimo, icona della borghesia e della nobiltà zarista, passando per autori meno noti ma rappresentativi del declino di quell’epoca, fino ad arrivare a Shostakovich, massimo esponente artistico della causa rivoluzionaria. L’evento potrà contare sulla partecipazione straordinaria di due bambini prodigio britannici: al piano Leo Bailey Yang, che ha trovato nella musica un formidabile strumento di socializzazione e inclusione, e la trombettista Shannon Harper, allieva di spicco della Chetham’s School of Music di Manchester. Inoltre proiezioni storiche riporteranno in vita quelle tragiche e esaltanti atmosfere grazie a fotografie d’archivio e a filmati d’epoca messi a disposizione dagli archivi della Federazione Russa, inoltre due cori distinti, di cui uno originale russo, sfileranno in teatro simulando cortei rivoluzionari e cantando inni originali della Rivoluzione, mentre alcuni attori in costume dell’epoca appariranno fra il pubblico in sala recitando brani da documenti e scritti. Per l’occasione la mostra in castello “Dall’Isonzo al Piave. 1917-2017. Dopo Caporetto la guerra continua” sarà visitabile con il biglietto dello spettacolo, peraltro il Castello sarà aperto eccezionalmente anche nel pomeriggio di lunedì 6 novembre. I biglietti per lo spettacolo costano 8 euro (6 per gli studenti), e sono in vendita nel Botteghino del Teatro in corso Italia, da lunedì a sabato dalle 17 alle 19, o su www.vivaticket.it.

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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