Che sia stata overdose, o annegamento nella vasca della sua camera d’albergo possiamo solo rammariaci della fine di un’altra stella internazionale della musica pop. Ci ha lasciato all’improvviso anche la splendida Whitney Houston, nata il 9 agosto 1963 a Newark nel New Jersey dopo una carriera costellata di successi musicali e cinematografici, dobbiamo nuovamente interessarci di un fenomeno della nostra cultura che in un modo o nell’altro si autodistrugge nonostante gli allori e le mete raggiunte nella sua carriera artistica. Non sappiamo se la colpa è della fragilità umana, o dell’apparato mediatico che circonda star all’apparenza complete, ma nel profondo molto sole e deboli nelle proprie certezze.
Oltre ad essere stata una cantante pop americana, nella sua vita si è affermata anche come attrice e una modella. Certo provenendo da una famigliadi famosi cantanti soul, tra cui sua madre Cissy Houston, e i cugini Dee Dee Warwick e Dionne Warwick, ed avendo conosciuto Aretha Franklin che è stata la sua madrina doveva essere sicuramente più abituato al mondo dello spettacolo in cui si è sempre vissuta. Whitney Houston era una delle migliori cantanti al mondo, avendo venduto oltre 140 milioni di album e 50 milioni di singoli, a livello mondiale. Whitney Houston è stata classificata come la quarta artista americana femminile negli Stati Uniti dalla Recording Industry Association of America, con 54 milioni di album certificati. La cantante era conosciuta come “The Voice” per il suo potente, penetrante pop-gospel, una voce da soprano. È stata trovata morta in un hotel di Beverly Hills la nota cantante statunitense appena 48enne.
L’annuncio è stato dato dalla sua agente, Kirsten Forster, che però non ha ancora rivelato le cause della morte, avvenuta alle 15.55 ora locale dell’11 febbraio, le 2 del mattino in Italia. Sul corpo dell’artista però, assicura la polizia di Los Angeles, non ci sono segni evidenti di violenza.
La Houston si stava preparando al ritorno sul grande schermo con la nuova versione di “Sparkle”, suo primo lavoro cinematografico dopo “Uno sguardo dal cielo” del 1996. “The voice”, soprannome datole da Oprah Winfrey, per le caratteristiche uniche della sua voce, viene universalmente riconosciuta come una delle più popolari cantanti di tutti i tempi grazie anche ai sui successi discografici (170 milioni di dischi venduti e una lunga serie di successi in quasi trent’anni di carriera, fra i quali 6 Grammy Awardas e 22 American Music Awards).
La sua carriera inizia ad appena 14 anni con una serie di collaborazioni musicali. Il successo planetario arriva però con il primo album Whitney Houston, del 1985, che sale subito in vetta e ci resta per 14 settimane di fila diventando l’album più venduto di una cantante esordiente con ben 29 milioni di copie vendute. Continua il successo con Whitney preceduto dalla hit mondiale I Wanna Dance with Somebody. Nel 1992 debutta al cinema in La guardia del corpo con Kevin Costner. La colonna sonora del film, I Will Always Love You ottiene un ineguagliato successo planetario con 42 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Dal 2002 al 2007 la sua carriera ha un inarrestabile declino visti i problemi di alcool e droga, oltre a brutte vicende familiari che la portano a divorziare dal marito, Bobby Brown, nel 2006.
Dal 2007 la sua vita musicale riprende con non poche difficoltà, con i problemi legati all’alcool non del tutto risolti. La sue ultime esibizioni in Italia sono dell’ottobre 2009 ad X Factor esibendosi con Million Dollar Baby e in concerto il 3 maggio 2010 al Mediolanum Forum di Milano.
Ci lascia una voce fra le più sublimi mai ascoltate e una delle artisti migliori dei nostri tempi riconosciuta, nel 2008 dal Guiness dei Primati, come la più premiata e popolare del mondo.
Dopo la morte di Michael Jackson gli Stati Uniti e il mondo intero piangono un’altra grande stella.
Ciao Whitney
© Riproduzione riservata