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Missus il primo dicembre in anteprima regionale a Suns Europe

Missus il primo dicembre in anteprima regionale a Suns Europe

UDINE – La storia di un diritto mancato. Di una ‘battaglia’ che un gruppo di preti friulani sta conducendo, ormai da decenni, con la Chiesa di Roma. A raccontarla è stato Massimo Garlatti Costa, che con il docu-film “Missus” ha voluto far conoscere e dare voce ai protagonisti di Glesie Furlane, seguendo la vita degli ultimi sacerdoti che da 40 anni chiedono il diritto di poter usare la propria lingua sia nella liturgia che nella vita di tutti i giorni. “Missus” (prodotto da Raja Film e Belka Media) sarà trasmesso in anteprima regionale venerdì 1 dicembre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 21 (ingresso gratuito fino a esaurimento posti), nell’ambito del Festival delle lingue minoritarie Suns Europe (Udine, 30 novembre-2 dicembre). Un’anteprima regionale visto che il docu-film ha già fatto il giro d’Italia per mostrarsi alle diverse isole linguistiche della Penisola.

«Raccontiamo la storia dei preti di Glesie Furlane – spiega il registra, Massimo Garlatti Costa – la loro lotta per vedere riconosciuto un diritto: poter celebrare la messa in lingua friulana. Hanno iniziato a chiederlo nel 1974 e ancora continuano a farlo, con determinazione. Credo che questi ultimi sacerdoti rimasti – continua il regista – possano insegnare molto alle nuove generazioni: quando si crede davvero in una cosa e si sa di essere nel giusto, bisogna continuare a lottare per ottenerla. Ciò che chiede Glesie Furlane altro non è che un diritto che tutto il popolo friulano dovrebbe pretendere, indipendentemente dal credo religioso». Missus racconta la storia di 40 anni di lotte per la reale, concreta affermazione di questa dignità e di questo diritto: perché la lingua sia veicolo di libertà e di espressione dell’identità, in particolare per quei ‘piccoli popoli’, per i quali la lingua è vero e proprio strumento di sopravvivenza.
Una ‘battaglia’ iniziata il 28 agosto 1974, in occasione di una celebrazione religiosa nelle montagne del Friuli, quando dieci sacerdoti chiedono ai loro arcivescovi di poter celebrare la messa nella loro lingua: il friulano. La loro richiesta viene negata e i sacerdoti, in segno di protesta, lasciano sull’altare la Chiesa un documento con le loro richieste. Questo evento crea una rottura ideologica con la Chiesa di Roma, ed è il momento in cui nasce “Glesie Furlane”, la Chiesa dei friulani.
La loro lotta è duplice, sia contro i pregiudizi della società civile di utilizzare la lingua minoritaria nella vita di tutti i giorni, sia contro le imposizioni del clero di Roma, che si spinge fino a negare il permesso ai sacerdoti friulani di tradurre il Messale in friulano.
I protagonisti di Missus sono una sorta di druidi del ventunesimo secolo che, fra eroismo e invincibile ostinazione, proseguono una lotta che è la stessa di tutti quei 40 milioni di europei – Baschi, Sardi, Bretoni, Cimbri, Occitani, Gallesi, Ladini e non solo – simbolo della pluralità culturale e della ricchezza storica del Vecchio Continente.

Grande soddisfazione e gratitudine da parte di Glesie Furlane per la scelta di dare voce alla loro ‘battaglia’. «Il lavoro di Massimo Garlatti-Costa ha permesso non solo alla nostra associazione, ma a tutto il Friuli di essere conosciuti in Italia» commenta il segretario Christian Romanini, che aggiunge: «Ora tocca al Friuli: è finito il tempo in cui essere friulani era un fatto naturale: il documentario Missus conferma che è venuto il momento per il popolo friulano di scegliere se vuole avere un futuro». Il documentario, finanziato anche dall’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e dal Fondo Regionale per l’Audiovisivo del FVG, è sottotitolato sia in italiano sia in inglese per facilitarne la diffusione in ambito statale e internazionale.

Suns Europe è un progetto realizzato dalle cooperative Informazione Friulana (editrice di Radio Onde Furlane) e Puntozero con il sostegno dell’ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane – Agenzia regionale per la lingua friulana), della Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli, in collaborazione con Comune di Udine, Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Babel Film Festival e che gode del Patrocinio del Consiglio d`Europa.

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