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AMBIENTE, GIOVEDI’ 1 FEBBRAIO LA V GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE DELLO SPRECO, A ROMA

AMBIENTE, GIOVEDI’ 1 FEBBRAIO LA V GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE DELLO SPRECO, A ROMA

E’ conto alla rovescia per la V Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, in calendario il 5 febbraio, ideata ed istituita dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e Università di Bologna – Distal, su progetto a cura dell’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market. La Giornata venne celebrata per la prima volta il 5 febbraio 2014 con la convocazione degli Stati Generali della filiera agroalimentare in Italia. Da allora è l’occasione per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di agire d’anticipo, prevenendo la formazione e proliferazione dello spreco prim’ancora che valutandone il recupero: una policy determinante anche e soprattutto per la salute del pianeta. In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, inoltre, è tradizione che vengano diffusi nuovi dati da parte dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher, di Last Minute Market/Swg.

E in vista del 5 febbraio 2018, l’evento di riferimento si terrà quest’anno a Roma, al Maxxi, su iniziativa dei progetti Reduce e 60_ Sei_zero promossi dal Ministero dell’Ambiente con l’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, in sinergia con la storica campagna Spreco Zero di Last Minute Market e con il supporto del DEIM – Università della Tuscia. Sarà l’occasione per un percorso virtuoso di Comunic_Azioni e Inter_Azioni legate al cibo e al suo rovescio, lo spreco appunto. Inquadrato nell’ottica più salutare e sostenibile, quella della prevenzione, come spiegano i curatori delle iniziative, i docenti Andrea Segrè e Luca Falasconi.

L’appuntamento per tutti è dalle 10 all’Auditorium del Maxxi. I visitatori saranno accolti dallo sguardo caustico e vivacissimo di Altan, che da sette anni firma l’immagine dell’impegno per la prevenzione e il recupero del foodwaste in Italia e in Europa attraverso la campagna Spreco Zero. Non solo: proprio Altan ha illustrato con le sue fulminee vignette uno spettacolo dedicato alla sensibilizzazione dei cittadini, -Spr+Eco, portato in scena alcuni anni fa da Andrea Segrè e Massimo Cirri. Quelle tavole, insieme alle immagini che nel tempo Altan ha prodotto per raccontare i paradossi legati al nostro tempo – sospeso fra bulimia e sperpero, sovralimentazione e spreco – saranno per la prima volta riunite in uno speciale percorso espositivo allestito per la V Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. “Primo non sprecare, secondo Altan: lo spreco formato vignetta” sarà un modo piacevole e al tempo stesso davvero utile per mettere a fuoco le piccole grandi abitudini e disattenzioni che ci portano spesso ad accumulare il cibo che non riusciremo a consumare. Proprio per favorire le buone pratiche a tutti i visitatori sarà consegnata in regalo una copia di Waste Notes, il quaderno di “economia domestica” varato dalla campagna Spreco Zero per appuntare cause e quantità del cibo gettato, ricette di recupero, liste della spesa e tante altre annotazioni del nostro quotidiano fra cibo, frigorifero e dispensa.

Alle 11 tutti invitati al panel centrale della mattinata, quello delle Comunic_Azioni, l’attesissimo momento di diffusione dei dati dei Diari di Famiglia promossi nell’ambito del progetto Reduce 2016/2017: lo spreco alimentare in Italia vale quasi 16 miliardi annui secondo i monitoraggi dell’Osservatorio Waste Watcher basati sulla percezione degli intervistati. Si tratta dell’1% circa del Pil italiano. Ma dove si spreca? Quattro italiani su cinque danno la colpa alla grande distribuzione, invece è lo spreco alimentare domestico a fare la parte del leone: incide, in termine di valore economico, tra il 60 e il 70% dello sperpero annuo di cibo nel nostro Paese, ma anche in Europa, e sul pianeta. A tradirci, spesso, è la nostra stessa percezione: tendiamo a sottostimare la quantità di cibo che ci capita di gettare, talvolta distrattamente. Lo hanno dimostrato i pilote test dei Diari di Famiglia, un monitoraggio sullo spreco alimentare domestico realizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna per il progetto Reduce del Ministero dell’Ambiente. Nei mesi scorsi quei primi test sono diventati rilevazione con valore statistico attraverso l’esperimento pionieristico dei Diari: 400 famiglie italiane (un campione staticamente rappresentativo) si è sottoposto per una settimana all’annotazione scrupolosa del cibo buttato, verificata ad ogni pasto attraverso il waste sorting, ovvero il controllo rigoroso della pattumiera di casa. I risultati, che “certificano” dunque lo spreco reale e per la prima volta non solo quello percepito, saranno annunciati al Maxxi, insieme a ulteriori dati legati allo spreco di cibo nelle mense scolastiche italiane e agli sprechi della distribuzione, unica porzione della filiera-spreco su cui puo’ incidere il recupero della nuova normativa di settore.

E dopo le Comunic_Azioni, dati veicolati per spingere a nuovi e migliori comportamenti, ecco il momento delle Inter_Azioni, che permetteranno a tutti di interagire la video installazione del videoartista Paolo Scoppola, che ha concepito la sua opera interattiva centogrammi come occasione di riflessione e rinnovato impegno di tutti i cittadini per la sostenibilità. 102g sta per 102 grammi, la quantità di cibo che ogni giorno in media è sprecata dagli italiani. L’installazione agisce su alcuni concetti chiave: quello dell’equilibrio, innanzitutto: comprare cibo nella la “giusta” quantità è il valore da perseguire. L’abbondanza e l’eccesso possono presto trasformarsi in spreco. L’equilibrio è il segreto per fruire l’installazione al meglio, così come per fruire al meglio il cibo tutti i giorni. Un’attenzione che si riverbera nel valore della “circolarità”: comprare la giusta quantità di cibo e lasciare nello scaffale il prodotto che non è necessario, vuol dire permettere che lo stesso prodotto sia consumato da altri. Viceversa, comprare un prodotto inutile e poi buttarlo, vuol dire immettere rifiuti in circolo. Così, ogni elemento dell’installazione appare e scompare in un eterno circolo virtuoso oppure “vizioso”. Terzo tema dell’installazione è quello della “condivisione”: perché le problematiche dello spreco possono essere superate al meglio se discusse in gruppo. L’installazione centogrammi, che giovedì primo febbraio al Maxxi sarà fruita da testimonial storici dell’impegno contro lo spreco, si attiva mentre il pubblico entra in sala: sullo sfondo un grande schermo riproduce flussi colorati che scorrono lentamente da un’estremità all’altra dello schermo. Questi flussi rappresentano il circolo del cibo che la Terra ha prodotto e che è pronto a nutrire l’uomo. Le persone si avvicinano allo schermo e appaiono, in primo piano, le loro sagome riflesse. I flussi che entrano in contatto con le sagome, entrano nei corpi degli spettatori. Al tempo stesso, i movimenti delle sagome generano forme astratte ed attraenti. Stiamo prendendo cibo dalla catena di distribuzione, ci stiamo nutrendo e questo produce bellezza, cioè valori positivi. Dopo un breve tempo, pero’, qualcuno avvertirà che i suoi gesti stanno creando altri tipi di forme, sgradevoli e si discosteranno dallo schermo. Altre persone, invece persisteranno nel disegnare con il corpo e lasceranno che queste forme sgradevoli si immettano nella serie di flussi: ma qui qualcosa non va. E’ la metafora di come gestiamo le nostre scorte alimentari: stiamo consumando cibo in eccesso, generiamo spreco e questo rovina l’equilibrio della scena. Anziché immettere il bello, immettiamo il brutto. L’installazione è progettata per affinare la nostra percezione del nostro “disequilibrio” nel rapporto col cibo, ogni giorno.

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