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2 mostre in occasione di ART CITY Bologna
Camilla Maria Santini_Palazzo Bentivoglio_Chiara Camoni_

2 mostre in occasione di ART CITY Bologna

– Giorgio Andreotta Calò, “Ellissi”, a cura di Leonardo Regano – 8/23 maggio 2021.
LabOratorio degli Angeli (via degli Angeli 31 – Bologna).
PRESS PREVIEW > venerdì 7 maggio ore 10.00 – alla presenza dell’Artista e del curatore (allegato invito).
INFO > il progetto presenta per la prima volta in Italia la versione integrale dell’opera fotografica Annunciazione realizzata nel 2018 in occasione di un intervento installativo dell’artista presso la chiesa Oude Kerk di Amsterdam.
L’opera è caratterizzata da 12 elementi che sono il risultato di un’impressione fotografica diretta attraverso la luce naturale avvenuta per contatto tra i fogli di carta fotosensibile e le vetrate policrome della chiesa olandese. Per l’occasione, l’artista realizzerà un nuovo allestimento, fortemente immersivo, trattando gli spazi del LabOratorio come una grande “camera oscura”. I vetri delle finestre verranno infatti ricoperti di una straniante pellicola rossa.
Insieme all’opera, Giorgio Andreotta Calò esporrà anche i dettagli preparatori
Il progetto è dedicato, per volere dell’artista, all’amico pittore Nicola Pulese (di cui sarà eccezionalmente visibile, su appuntamento, sabato 8 maggio dalle 15 alle 17, il grande dipinto Allegoria Familiare presso Palazzo Sassoli) e alla restauratrice Bruna Mariani.
Ricordiamo che Giorgio Andreotta Calò ha rappresentato il Padiglione Italia curato da Cecilia Alemani nell’ambito della Biennale di Venezia 2017.
 Chiara Camoni, “Ipogea”, a cura di Antonio Grulli – 8/9 maggio 2021. 
Palazzo Bentivoglio (via del Borgo di San Pietro, 1 – Bologna).
Non c’è press preview, ma giornalisti interessati possono visitare la mostra in anteprima concordando giorno e orario di visita con l’ufficio stampa: [email protected] | tel. 346 8457982
INFO > un’unica grande opera di natura ambientale permanente, sviluppata in 5 stanze comunicanti con gli spazi espositivi di Palazzo Bentivoglio. Per realizzarla Chiara Camoni è partita lavorando su alcuni frammenti antichi rinvenuti nel corso di alcuni scavi e manuntenzioni nel palazzo, come pezzi di colonne, pavimentazioni, frammenti di decori, diventati poi parte di questo lavoro. L’elemento predominante dell’installazione è costituito da una serie di sculture in terracotta che si ritrovano in tutti gli ambienti: alcune contengono fonti luminose in grado di accendere l’opera sia attraverso la luce sia attraverso le ombre proiettate. L’altro elemento ricorrente sono le opere su teli di seta appesi, su cui, attraverso l’utilizzo di piante e fiori, nascono simmetriche figure femminili simili a guardiane del mondo sotterraneo. Da ultimo vi è la presenza di sculture facenti funzione di arredo: una libreria, delle sedute, un piccolo tavolino – creati assemblando vecchi mobili e un confessionale – e poi brocche e tazze in ceramica realizzate dall’artista impastando assieme argilla, rami, foglie e la terra del giardino del Palazzo così da ottenere un colore unico, indissolubile dal luogo in cui vivranno.

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