Fiera del Disco & CD Usato e da Collezione del Friuli Venezia Giulia è l’appuntamento annuale per eccellenza per i collezionisti e gli appassionati del nord est e non solo, in cui è possibile scambiare rarità, vinili, CD e DVD da collezione, gadget, libri e riviste legate al mondo della musica. I visitatori potranno acquistare e scambiare i propri dischi con gli espositori e far valutare il proprio patrimonio discografico da espertissimi collezionisti. Gli affezionati della Fiera del Disco attendono con ansia l’appuntamento di Pordenone, in cui si radunano i più grandi estimatori italiani e diversi importanti espositori stranieri. Sono attesi oltre 110 espositori da tutta Europa. Non solo vinile ma anche cd rari e da collezione, memorabilia, poster di concerti; questo è quanto ci sarà a Pordenone per la 25^ edizione della Mostra del Disco.
Per l’occasione sarà realizzata una borsa porta vinili celebrativa della 25^ edizione che sarà regalata ai primi 50 visitatori del sabato ed ai primi 50 visitatori della domenica.
In questi 25 anni l’edizione pordenonese è cresciuta fino ad inserirsi tra le principali fiere del Disco d’Europa.
IL VINILE. Hanno tentato di farlo fuori in tutti modi. A colpi di compact disc, minidisc, laserdisc, gli Mp3 e, ultimo, il free download da Internet. Niente da fare, a 68 anni dalla sua introduzione avvenuta nel 1948, il vinile resiste e anzi sta conoscendo una seconda giovinezza. Perché, come ha detto Bob Dylan «i dischi moderni sono atroci. Oggi non puoi fare un disco che suoni come quelli che ascoltavo e amo ancora». Dischi in vinile, ovviamente. La United Record Pressing di Nashville, l’azienda di stampa vinili che per prima stampò il primo singolo dei Beatles ancora oggi dichiara che “la propria catena di montaggio opera 24 ore al giorno”.
I dati pubblicati dalla Federazione Industria Musicale Italiana confermano che il trend del vinile è in crescita anche nel 2015 con prospettive di miglioramento in Italia come nel resto del mondo.
Il mercato del vinile infatti, corrisponde oggi al 2% dei ricavi globali e ha fatto registrare una crescita del 54,7% nel 2014. L’Italia riflette in pieno tale tendenza, registrando nello stesso anno una crescita del +84% del vinile che corrisponde ormai al 3% del mercato fisico.Ecco perché le poche stamperie sopravvissute alla crisi del disco sono tornate a stampare come mai avevano fatto negli anni d’oro, con ordini triplicati e liste d’attesa lunghissime. Una di queste, l’ultima, è in Italia, in provincia di Milano: la Phono Press di Settala, che usa ancora le stesse presse e le stesse attrezzature che aveva acquistato quando ha iniziato oltre trent’anni fa: “Alcune macchine utilizzate per la produzione dei dischi non esistono più, tutte le aziende che le realizzavano ora si dedicano ad altro” raccontano i responsabili. Gli ordini sono comunque triplicati, segno che il “boom del vinile” non è solo mediatico: piccoli ordini da 500/1000 dischi fatti spesso da etichette indipendenti, ma se negli ultimi anni si stampavano 1000 dischi al giorno oggi si arriva a stamparne anche 6000.
Una storia simile è quella della Quality Record Pressings, un’azienda del Kansas (USA) che ha scoperto una vecchia fabbrica a Chiacago con all’interno ben 13 macchine. Era uno stabilimento attivo negli anni ’90 che si occupava di 78 giri destinati al mercato indiano. Se pensate che la scoperta abbia risolto tutti i problemi della QRP, però, siete fuori strada: al momento stanno pianificando tre turni al giorno per poter stampare 24 ore su 24, e anche così molte richieste dei suoi clienti continuano a rimanere ferme in lista di attesa. Questo può darvi un’idea di quanto il vinile funzioni oggi negli States. Al momento la QRP possiede ben 27 presse, è considerato l’impianto più grande d’America.