martedì , 16 Aprile 2024
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BALENE DI GREENPEACE IN AZIONE ALLA REGIONE LIGURIA E TOSCANA

Questa mattina una decina di attivisti di Greenpeace sono entrati in azione al palazzo della regione Liguria a Genova, sede simbolo del Santuario dei Cetacei, per chiedere al Presidente Burlando di salvare il Santuario. Gli attivisti hanno aperto un enorme striscione con il messaggio “SANTUARIO INQUINATO: ORA BASTA!” e si sono incatenati a dodici bidoni con la scritta “danger” posizionati all’ingresso. Due attivisti travestiti da balena, hanno portato i messaggi SOS SANTUARIO e CERCO CASA. Attivisti vestiti da balena hanno chiesto un intervento immediato anche al presidente della Regione Toscana, Rossi. Oggi Greenpeace presenta il rapporto: “Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei” [1] e denuncia con nuovi dati la contaminazione da sostanze chimiche pericolose delle coste liguri e toscane.

Oltre il 50 per cento dei campioni esaminati è risultato positivo ai test di laboratorio. Tra le sostanze rinvenute, pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente: metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e composti organici volatili. Critica la situazione in Liguria, con valori accertati oltre i limiti [2] in quattro delle cinque fonti inquinanti (hot spot) testate. Presso l’acciaieria Ilva di Genova, ad esempio, cadmio e zinco superano la soglia di riferimento così come il triclorometano e il tetracloroetilene, due composti organici cancerogeni. Anche in Toscana i dati non sono positivi con quattro hot spot su sei campionati oltre i limiti
di riferimento.

“Dai dati di Greenpeace, anche se preliminari e parziali, emerge un quadro molto grave che dovrebbe obbligare le amministrazioni locali e nazionali a intervenire con urgenza per salvaguardare ambiente e salute – commenta il dott. Valerio Gennaro, medico oncologo ed epidemiologo che lavora all’Istituto Tumori di Genova e membro di Medici per l’Ambiente (ISDE-Italia) – In tanti anni di ricerche è sempre più evidente il legame fra la contaminazione dell’ambiente da sostanze chimiche pericolose, l’insorgenza di malattie e gli enormi costi sociali ed economici associati”.

Elevati i livelli di idrocarburi policiclici presso le aree portuali. Ad esempio, la concentrazione di benzo(a)pirene – una sostanza cancerogena -riscontrata nel sedimento prelevato al porto di Piombino è 90 volte superiore al limite di riferimento. Anche nei pressi dell’acciaieria di Piombino si rivela la presenza di IPA, di cui tre composti in quantità doppia rispetto la soglia, e di alcuni metalli pesanti, come arsenico e zinco. Gli stessi metalli insieme al benzo(a)pirene (con valori due volte oltre la soglia) sono stati rilevati a Vado Ligure, presso la foce del torrente Segno, all’Oasi dei Germani, non lontano da una località balneare.

Da anni Greenpeace monitora lo stato di salute del Santuario [3] denunciandone il crescente degrado. Dopo l’allarme “Sogliole tossiche nel Santuario dei Cetacei: non ingerire [4]”, lanciato ad agosto 2010, il rapporto “Veleni a galla” conferma l’inattività delle Regioni e del Ministero dell’Ambiente.

“Un anno fa, dal Salone Nautico di Genova, abbiamo chiesto alle Regioni di intervenire per salvare il Santuario – ricorda Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace – Se Liguria, Toscana e Sardegna vogliono davvero tutelare il Santuario, devono smetterla di rimpallare la responsabilità al Ministero dell’Ambiente e impegnarsi subito a definire entro giugno 2012 piani di monitoraggio e misure restrittive per mitigare e, laddove possibile, eliminare le cause principali di degrado, come l’inquinamento. Altrimenti dovremo pensare che non sono interessate a proteggere le balene, né la salute e l’economia dei propri cittadini”.

Note
[1] Rapporto “Veleni a galla”:
http://www.greenpeace.org/italy/veleni-a-galla/

[2] In Italia non esiste una norma specifica che limiti le concentrazioni dei contaminanti nei sedimenti: è quindi prassi dei tecnici di laboratorio
fare riferimento alla tabella per i siti oggetto di bonifica. Trovandoci all’interno di un’area “protetta”, riteniamo sia corretto utilizzare la tabella per le bonifiche per i siti a fini residenziali (anziché industriali).

[3] Link a precedenti rapporti:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/report-integrale-su-santuario.pdf
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/report-divieto-balenazione.pdf
http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/oceani/riserve-marine/Il-Santuario-dei-Cetacei/Lo-scandalo-del-rigassificatore/

[4] Rapporto “Sogliole tossiche nel Santuario: non ingerire”:
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/sogliole-tossiche/

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