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6-7-8 ottobre 2015 L’UOMO CON UNA SCARPA IN MANO dialoghi tra teatro e saluti mentali Teatro per il superamento della psichiatria.  Galleria Toledo    NAPOLI

6-7-8 ottobre 2015 L’UOMO CON UNA SCARPA IN MANO dialoghi tra teatro e saluti mentali Teatro per il superamento della psichiatria. Galleria Toledo NAPOLI

programma
6 ottobre
spettacolo C’ERA UNA VOLTA…IL MANICOMIO ore 20.30
7 ottobre
incontro L’UOMO CON UNA SCARPA IN MANO dialoghi tra teatro e saluti mentali ore 18.00
spettacolo C’ERA UNA VOLTA…IL MANICOMIO ore 20.30
8 ottobre
spettacolo I RAGAZZI DELLA VIA PAAL ore 18.30
spettacolo C’ERA UNA VOLTA…IL MANICOMIO ore 20.30

Mostra fotografica a cura dell’ex O.P.G. occupato “Je So Pazz”

Claudio Ascoli - Foto di Paolo Lauri

Claudio Ascoli – Foto di Paolo Lauri

Il teatro Galleria Toledo, nata come fenice dalle ceneri del teatro della crudeltà, dedica gratamente ad Artaud tre giornate dedicate all’anti-psichiatria e al disagio mentale. Tutto il teatro di ricerca contemporaneo conserva tutt’oggi un grosso debito verso Antonin Artaud, ”l’anti-Edipo”, che, assunto lo scomodo ruolo di feroce critico della cattiva coscienza della società, diviene fustigatore delle ipocrisie e dei falsi sentimenti dell’intero status della cultura borghese del Novecento, a partire, appunto, dal teatro. Artaud “le Mômo” persiste come presenza sgradita e adopera il suo occhio acuminato per scrutare e mettere lucidamente in crisi il sistema manicomiale, tra le cui mura è lui stesso recluso, espandendone la condizione a metafora della condizione umana, supplizio e martirio del corpo ‘aureo’ dell’uomo. Se neppure all’anti-Edipo di Deleuze e Guattari viene risparmiato il marchio del folle, tra elettroshock e reclusione coatta, infine sperimenta l’arte-terapia come medium per

C'era una volta... il manicomio

C’era una volta… il manicomio

riedificare, attraverso il linguaggio ed il disegno, un’identità deflagrata; l’eponimo Edipo, caro al teatro classico e alla psichiatria, significa letteralmente “colui con i piedi gonfi” e pare dunque una peculiare circostanza che Artaud sia morto nella casa di cura, seduto su una sedia con una scarpa tra le mani.
Nell’ambito della psichiatria moderna, ogni tentativo di definizione e superamento della concezione di malattia mentale, verso un progressivo riconoscimento e umanizzazione dell’identità del “sofferente”, deve molto a “le Mômo” l’idiota, lo scemo del villaggio. La sofferenza umana, in questo contesto, ha un ruolo non secondario.

Nel programma delle tre giornate sono di scena due spettacoli, “C’era una volta il…

ragazzi via paal

ragazzi via paal

manicomio” di Claudio Ascoli (6, 7 e 8 ottobre, ore 20.30) e “I ragazzi della Via Paal” di e con

Adolfo Ferraro e Peppe Rosano (giovedì 8 ottobre, ore 18.30), una tavola di discussione e incontro tra operatori, “sofferenti”, terapeuti e antagonisti, “L’uomo con una scarpa in mano- dialoghi tra teatro e saluti mentali “, a cura di Enrico De Notaris, Adolfo Ferraro (mercoledì 7 ottobre, ore 18.00), una mostra fotografica a cura dell’ex-O.P.G. occupato ”Je So Pazz”.

 

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