Mi ero da poco immerso nell’autentica “bolgia” dell’Expo 2015 di Milano, evento concluso 8 giorni fà, ed ero a spasso per la metropoli lombarda prima di fare rientro a Trieste.
Quasi per caso,passeggiando per la centrale Corso Sempione,mi sono imbattuto in un piccolo locale;una vineria con degustazione di prodotti tipici sardi e,con mia sorpresa mista a gioia,trovo al bancone il noto ex calciatore Antonio Pietro Paolo Virdis.
Questi,è stato un famoso attaccante in attività dalla meta degli ’70 fino ai primi anni ’90 ,che tutti i tifosi meno giovani ricorderanno sicuramente.Ha militato nel Cagliari,Juventus,Udinese,Milan e Lecce,e con la compagine rossonera ha toccato l’apice della sua carriera vincendo uno scudetto ,una coppa dei Campioni e il titolo di capocannoniere di serie A,sommati ai 2 scudetti vinti con la”Vecchia Signora”.E’ stato per me un tuffo nel passato,all’epoca in cui ero un grande collezionista di figurine riguardanti i protagonisti dei tornei F.I.G.C. e appassionato di un calcio,a mio parere, molto diverso e,forse, piu’ “pulito e genuino” del mondo calcistico contemporaneo.Avevo davanti un uomo squisito e molto semplice,che fra un bicchiere di vino rosso,un tagliere di formaggi e salumi sardi e un pasta con il pesto fatto artigianalmente da sua moglie,torinese e conosciuta quando militava nella Juventus,ha soddisfatto molto educatamente le mie curiosità da nostalgico e appassionato del mondo del pallone.
Virdis,senza peli sulla lingua,mi ha parlato di quell’universo accennandomi ad avvenimenti che solo gli addetti ai lavori possono conoscere;un ritratto paterno di Giovanni Trapattoni,una descrizione di un passionale Arrigo Sacchi, spesso fuori dagli schemi;un riservato e tranquillo Marco Van Basten,un Arthur de Coimbra Zico ,solare e dal cuore buono.Egli,ha anche ricordato il patron dell’Udinese,ancora oggi alla guida del Team Friulano,attento piu’ alle trattative di mercato che alla posizione della squadra in classifica e della piccolo mondo a tratti controverso che gravitava attorno al noto ex Campione argentino e ex numero 10 del Napoli Diego Armando Maradona.Proprio in una partita contro la squadra partenopea,Pietro Paolo ha vissuto il momento migliore della sua carriera segnando una doppietta che valse lo scudetto al Milan nella stagione 1987/88,evento narrato con una particolare luce nei suoi occhi.Infine ha preferito tacere quando ho fatto il nome dell’attuale amministratore delegato dei rossoneri.Mi sono sentito a mio agio ,in ambiente famigliare e dopo essere uscito dal locale, soddisfatto del pranzo e della piacevole chiacchierata, è stato inevitabile per me fare paragoni con i Campionati attuali.Oggigiorno.nel nostro Paese, militano quasi solo giocatori non italiani che talvolta possono sembrare piu’ personaggi da piccolo schermo che atleti che ,non di rado,sono coinvolti in episodi di corruzione e scandali che esulano dai puri gesti tecnici.
Andrea Forliano