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A Udine nasce Oblò: cultura, coworking e servizi convivono a Casa Giacomuzzi Moore

A Udine nasce Oblò: cultura, coworking e servizi convivono a Casa Giacomuzzi Moore

Un gioiello nascosto dell’architettura udinese del Novecento rinasce e apre le porte alla città per diventare un centro di cultura, coworking e servizi. Si tratta di Casa Giacomuzzi Moore, edificio progettato nel 1949 da Angelo Masieri, uno dei massimi esponenti dell’architettura in Friuli dell’ultimo secolo. Adattata ad ambiente a misura di famiglia e di bambino, con annesso spazio polifunzionale, si propone di assolvere contestualmente diverse funzioni: aggregative, formative, espositive, congressuali e convivialiDalla reception, luogo di accoglienza e capofila di una serie di ambienti che ruotano attorno ad esso, si passa alla zona conviviale, che ospita una cucina funzionale, con annesso il salottino di casa, al salone “delle meraviglie”, un ambiente polifunzionale pensato e realizzato in maniera tale da essere utilizzato per corsi, laboratori didattici, conferenze, sedute di yoga o attività ludiche. Nel retro dell’unità abitativa ideata da Masieri trovano posto diversi sportelli d’ascolto gratuiti di supporto alle famiglie, nonché studi ambulatoriali e professionali che aderiscono al progetto, la maggioranza dei quali si affaccia su di uno spazio esterno, quasi un giardino segreto, e uno di essi accoglie anche l’orto della casa.
L’edificio è stato ristrutturato dalla società Oblò nell’ambito del progetto PISUS UD CÛR, proprio per dare spazio ad attività e servizi. «Si tratta di un progetto che avevo in mente già da tempo – spiega Silvia Paoli Tacchini, titolare di Oblò e fino a pochi mesi fa presidente di CROT Varia Umanità Onlus – e tutto è nato, come molte altre iniziative intraprese in questi anni, dalla mia esperienza di madre. Sognavo uno spazio aperto alla condivisione dove poter lavorare, portare i propri figli o nipoti e, allo stesso tempo, coltivare in relax la riflessione creativa o, ancora, dedicarsi a rituali sani e costruttivi».
L’edificio, con questa nuova vocazione pubblica, sarà inaugurato sabato 19 marzo a partire dalle ore 14. In quella che sarà anche la sede di CROT Varia Umanità – che per effetto di alcune modifiche statutarie è diventata un’Associazione di promozione sociale – e che ospiterà lo sportello del quotidiano on line misurafamiglia.it, si alterneranno diversi appuntamenti pubblici, che in sintesi, rappresentano alcune delle attività che saranno promosse e realizzate con continuità negli spazi interni e esterni di Via Marinoni 11.A conferma dell’attenzione per l’infanzia e per l’educazione, che costituisce una delle peculiarità dell’intero progetto Spazio Oblò, il primo degli eventi pomeridiani sarà la presentazione del percorso Il bambino costruttore dell’uomo, a cura dell’insegnante montessoriana Manola Retrosi.Alle ore 16.30 è annunciata la presenza di uno dei più stimati scrittori d’Italia, Luigi Dal Cin, autore di più di cento opere narrative per ragazzi, tradotte anche in diverse lingue straniere, insignito tra l’altro dal Premio Andersen nel 2013. Per l’occasione, lo scrittore ferrarese sarà coinvolto e intervistato nell’ambito di un laboratorio a cura di Radio Magica, web radio dedicata ai bambini (anche quelli con bisogni speciali) che figura tra i partner del progetto Oblò. L’attività, che unisce narrativa, radio e audiovisivo, contribuirà alla realizzazione della prima puntata di Ciak, si ascolta!, un format video che ha l’obiettivo di valorizzare uno dei più amati mezzi di comunicazione, la radio, oggi tornata alla ribalta anche grazie al digitale.In serata, alle ore 20, è prevista anche la presentazione del workshop tematico di danza creativa, curato da Martina Serban secondo il metodo della danzaterapia dell’argentina María Fux, che si terrà da Oblò a partire dal mese di aprile. Completa il programma la proiezione del film di Ivan Gergolet, Dancing with María.In occasione dell’inaugurazione di Spazio Oblò saranno inoltre allestite una mostra dell’illustratrice Barbara Jelenkovich con le tavole originali del libro Apriti notte e una raccolta di immagini della fotografa lionese Virginie Foubert, intitolata Nutrire il pianeta.

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