Dopo il successo del contenitore musicale (Concerti Nel Parco) e di quelli dedicati ai più piccoli (Figure nel Parco e Caccia alle Favole), nel Parco di Villa Manin a Codroipo (UD) entra nel vivo il programma del contenitore teatrale, ideato dal CSS – Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia per “Villa Manin Estate 2020”, la rassegna organizzata dall’ERPAC (Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia) per coinvolgere un pubblico molto eterogeneo, voglioso di ripartire, di emozionarsi e di immaginare un nuovo futuro attraverso la cultura.
“Teatro e Trilogia friulana” propone una serie di letture sceniche dalle opere di tre scrittori originari del Medio Friuli che lo hanno raccontato con uno sguardo internazionale: alle ore 19:00 di sabato 1 agosto verrà messo in scena “Il giardiniere di Villa Manin”, lettura che racconta gli ultimi giorni di lavoro di un giardiniere nel magnifico parco di Villa Manin, attraverso il suo diario.
L’attore Fabiano Fantini, il pianista Glauco Venier e l’artista visiva Luigina Tusini daranno vita alle pagine di un diario, attraverso la recitazione, la pittura e la musica, alla ricerca di quella capacità di entrare in sintonia con la natura che abita in ognuno di noi: i viali del parco, le maestose architetture della Villa che dialogano con il territorio circostante, diventano spazi mentali, luoghi dell’anima in cui i tre artisti interagiscono nella concretezza della realizzazione scenica. Uno spartito di azioni in cui il lavoro fisico dei performer, le parole, la musica, le immagini, siano mediazione, un divenire di senso ed emozioni che ripercorrono la storia della villa, i fasti e la decadenza, persone e atmosfere, come la straordinaria vita del parco, degli alberi e degli animali che ci vivono. In concomitanza con lo spettacolo, verrà inoltre presentato il libro di Amedeo Giacomini “Il giardiniere di Villa Manin” da cui il recital trae ispirazione.
L’estate di Villa Manin ha segnato anche la ripresa dell’attività espositiva con una mostra dedicata ad Angiolino, straordinario pittore autodidatta del ‘900 friulano, un caso speciale e unico a livello nazionale per l’energia creativa e la passione sottese alla realizzazione di queste opere che rappresentano un inno alla pace.