Bidoni vuoti sparsi sul palco, una tenda parzialmente sollevata e tanto fumo. Inizia così “African requiem appunti di fine giornata” scritto e diretto da Stefano Massini andato in scena domenica scorsa al Palamostre di Udine per la stagione Akropolis di Teatro Club. Un Requiem in memoria di Ilaria Alpi la giornalista del Tg3 uccisa vent’anni fa il 20 marzo 1994 a Mogadiscio in Somalia con l’operatore triestino Miran Hrovatin.
Il racconto inizia dalla fine, dal momento dell’attentato, da quel 20 marzo 1994, data ripetuta più e più volte nel corso dello spettacolo, dagli ultimi istanti della vita della giornalista. Poi, dal buio sarà la stessa giornalista impersonata da Isabella Ragonese a narrare i giorni precedenti a Mogadiscio e ciò che aveva scoperto: la Alpi indagava su traffici illeciti di scorie tossiche e armi. Va in scena un’Africa non troppo lontana dall’Italia di cui la Somalia è stata colonia poi dilaniata da guerre intestine. Il parlato della Ragonese si alterna a musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da alcuni musicisti dell’orchestra Multietinca di Arezzo e video originali. In video anche Gioele Dix e Gianmarco Tognazzi (di cui si vede solo la bocca che si muove parlando) che impersona il sultano di Bosaso intervistato dalla giornalista. Sul palco è anche Luisa Cattaneo che si alterna efficiacemente alla Ragonese nel racconto.
Un altro modo, il Requiem, per non fare calare il silenzio, per mantenere sempre viva l’attenzione su altro mistero italiano affinchè il ricordo, il parlarne non lo faccia diventare, come in altri casi, irrisolto. Un “alto” modo per ricordare chi ha fatto della sua passione, il giornalismo, un lavoro portato avanti all’insegna della verità a tutti i costi, anche a costo della propria vita.
Lo spettacolo sarà presentato anche giovedì 27 marzo a Trieste al Teatro Bobbio.
Maria Teresa Ruotolo