Manca davvero poco all’inaugurazione della stagione 2011/2012 di opera e balletto del Teatro Alla Scala di Milano, evento centrale nel panorama culturale – e perchè no mondano – italiano che prenderà il via come da tradizione il 7 dicembre con il Don Giovanni di Mozart. Almeno sulla carta, il cartellone proposto segna una svolta importante nel panorama tutt’altro che esaltante del teatro musicale in Italia, restituendo al tempio della lirica un prestigio ed un fascino che negli ultimi decenni pareva aver perso.
Innanzitutto plaudiamo alla scelta a lungo differita di affidare un sostanzioso numero di spettacoli alla giuda di registi di fama mondiale e di indubbio valore. Gli spettatori milanesi avranno dunque la possibilità di assistere ad allestimenti di Robert Carsen, Claus Guth, Laurent Pelly, Richard Jones e Luc Bondy accanto alle riprese dei tradizionali Zeffirelli e Strehler. Stesso discorso può essere fatto in merito ai cast. Finalmente vedremo in Italia i più acclamati interpreti contemporanei del teatro lirico, non in sporadiche apparizioni, a partire dal Don Giovanni inaugurale che porterà sullo stesso palco artisti del calibro di Peter Mattei (Giovanni), Anna Netrebko (Donna Anna), Giuseppe Filianoti (Don Ottavio), Barbara Frittoli (Elvira) e Bryn Terfel (Leporello) guidati dalla bacchetta del maestro Daniel Barenboim. Dopo lo spettacolo inaugurale, ancora Carsen con la ripresa dei fortunatissimi Les contes d’Hoffmann prodotti dall’Opéra de Paris. Se è vero che Aida e Le Nozze di Figaro non offrono particolari attrattive, ad eccezione di qualche cantante affermato come Ildebrando D’Arcangelo e Dorothea Röschmann o giovani talenti in rampa di lancio, da non perdere assolutamente Die Frau ohne Schatten, nuovo allestimento curato dal geniale Claus Guth con un cast più che interessante. Ancora nuove produzioni come Peter Grimes per la regia di Jones, Siegfried con Barenboim, Stemme, Ryan e Uusitalo, seconda giornata del Ring affidato al regista Cassiers, Rigoletto e Luisa Miller. Molto interessante la Manon di Massenet diretta da Luisi con Nathalie Dessay, Matthew Polenzani e la regia di Pelly, decisamente meno le riprese della cinquantenaria Bohéme di Zeffirelli e dell’infelice Tosca di Bondy.
Paolo Locatelli
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