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ANDREA CENTAZZO  La musica immaginata Giovedì 10 dic. 21.00  al Visionario di Udine

ANDREA CENTAZZO La musica immaginata Giovedì 10 dic. 21.00 al Visionario di Udine

Compositore. Percussionista di culto («the game changer», secondo l’autorevole Drum Magazine). Musicologo. Pioniere multimediale. Alchimista delle contaminazioni. Uno, nessuno e centomila (l’Università di Bologna gli ha dedicato una sezione permanente della biblioteca). Udinese per nascita, apolide per vocazione e cittadino americano per meriti artistici…

Condensare l’immane background di Andrea Centazzo nello spazio di un comunicato stampa non è plausibile, certo, ma possiamo focalizzarci sul futuro. E l’immediato futuro porterà Centazzo al Visionario con La musica immaginata: un imperdibile – esclusivo – evento live realizzato in collaborazione con il CEC! Subito dopo l’Anniversary Tour, che dal 25 novembre lo vedrà protagonista di 12 date fra Italia e Svizzera, l’enfant terrible tornerà a Udine: l’appuntamento è fissato per giovedì 10 dicembre, alle 21.00, e le prevendite saranno attive alla cassa del Visionario a partire da giovedì 19 novembre.

Che cos’è La musica immaginata? È un doppio viaggio sonoro e visivo che si aprirà con la prima italiana di Sanctuary (il debutto in Missouri, due mesi fa, al festival di Saint Louis) e si chiuderà con Tiare, il pluripremiato video-film del 1984. Da un lato, dunque, l’Estremo Oriente, l’affascinante Far East della spiritualità e dei rituali (con mille rappresentazioni del Buddha girate e montate da Centazzo in Cina, Indonesia, Vietnam e Giappone), dall’altro il Friuli, l’incantato Friuli di un tempo, con un’opera che anticipava (assieme al monumentale Koyaanisqatsi di Reggio e Glass) la fusione narrativa di musica e immagini. Tiare vinse tutti i principali festival di categoria, da Tokyo a Parigi, da Varsavia fino a Los Angeles, ma sorprendentemente non venne mai presentato in Friuli. Alcune proiezioni private qui e là, niente di ufficiale, mentre le televisioni di mezza Europa e del Giappone lo trasmettevano in versione integrale nonostante la qualità non broadcast.

Racconta Centazzo: «È passata una vita dal giorno in cui, emozionato, presi in mano la telecamera: primitiva e pesantissima! L’avevo comprata facendo debiti, visto che costava come un appartamento, ma stavo scommettendo sul mio domani». È passata una vita, sì, e la multimedialità è diventata un patrimonio comune (tra usi e abusi). Un patrimonio di cui Centazzo rimane instancabile pioniere, come appunto dimostrano l’attesissima prima di Sanctuary e tantissimi altri progetti.

Le partnership con NASA, Caltech e LIGO, per esempio, che hanno dato vita ad avventure importanti come Einstein’s Cosmic Messengers e adesso proseguono con il nuovo show Tides of Gravity (per il centenario della teoria generale della relatività di Einstein). Oppure la partnership con l’Adler Planetarium di Chicago, di cui Centazzo è stato composer in residence, che ha fruttato due colonne sonore per orchestra sinfonica di cui una con Uma Thurman come voce narrante.

 

About Enrico Liotti

Giornalista Pubblicista dal 1978, pensionato di banca, impegnato nel sociale e nel giornalismo, collabora con riviste Piemontesi e Liguri da decenni.

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