Ha festeggiato il 99.anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini con lo sguardo rivolto al futuro e ai giovani il Centro studi Pasolini di Casarsa, che proprio venerdì 5 marzo ha voluto si tenesse – on-line, date le circostanze – la cerimonia dei Premi Pier Paolo Pasolini 2020 per tesi di laurea e dottorato sulla vita e le opere del poeta, scrittore e regista, riconoscimento bandito con il Centro Studi – Archivio Pasolini della Fondazione Cineteca di Bologna e fondato dall’attrice e carissima amica di Pasolini, Laura Betti.
L’iniziativa, giunta alla 36.edizione, ha ancora una volta testimoniato quanto Pasolini sia, oggi più che mai, oggetto di interesse e di studi accademici, ed è proprio in questa direzione che si rivolge una parte significativa dell’impegno del Centro studi casarsese, come ha sottolineato la sua presidente Flavia Leonarduzzi, ricordando anche la straordinaria esperienza della Scuola Pasolini che porta a Casarsa accademici di tutto il mondo per approfondire, ogni anno, un aspetto specifico dell’opera del poeta.
Dodici le tesi finaliste, nove magistrali e tre di dottorato, “tutte di ottimo livello, contraddistinte da un’alta qualità della scrittura e percorse da passione autentica – ha dichiarato il presidente della giuria Marco A. Bazzocchi, affiancato da Luciano De Giusti, Hervé Joubert-Laurencin e Niva Lorenzini – e che rivelano in particolare molto interesse per il Pasolini scrittore. E mi piace evidenziare come una di esse riguardi Tonuti Spagnol, poeta e allievo prediletto di Pasolini”, ha aggiunto Bazzocchi, ricordando infine Nico Naldini e Angela Felice: “Entrambi, in modi diversi, hanno contributo a formare il gruppo di studiosi e ammiratori di Pasolini che oggi, grazie al Centro studi di Casarsa e all’Archivio Pasolini di Bologna continua a essere così vivo”. Le due vincitrici del Premio 2020 sono per la sezione di tesi magistrali Arianna Gelfi, di Bergamo, (che ha fra l’altro partecipato alla Scuola Pasolini di Casarsa) con “Influenze scritturali nella poesia di Pier Paolo Pasolini degli anni Sessanta. Poesia in forma di rosa, Bestemmia e Transumanar e organizzar”, discussa all’Università degli Studi di Milano. Per la sezione di tesi di dottorato ha vinto Sara de Benedictis, che è di Roma ma vive e lavora in Francia, con “Figures et métamorphoses de la douleur dans l’œuvre de Pier Paolo Pasolini: littérature, théâtre et cinéma”, discussa all’Université di Paris Nanterre. Alla cerimonia hanno partecipato anche la sindaca di Casarsa Lavinia Clarotto e il curatore dell’Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna, oltre che noto critico cinematografico, Roberto Chiesi, il quale ha voluto sottolineare “la collaborazione schietta e calorosa fra Casarsa e Bologna che anima il Premio e grazie alla quale ogni anno constatiamo, confortati, quanta passione sincera per Pasolini vi sia, ancora e sempre, in tanti giovani studiosi”.