Un progetto transfontaliero per preservare l’ambiente marino tramite il controllo delle acque di zavorra e il monitoraggio dell’ecosistema portuale nell’Adriatico
Tutelare l’Adriatico e il suo ecosistema mediante un protocollo comune di controllo e di gestione delle acque di zavorra delle imbarcazioni e degli organismi nocivi e invasivi in esse trasportati, ritenute tra i principali fattori di rischio per l’ambiente marino e la salute umana. Questo è l’obiettivo del progetto transfrontaliero BALMAS (Ballast Water Management System for Adriatic Sea Protection) – finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma di cooperazione IPA che coinvolge 17 Main Partner e 7 partner associati di 6 Paesi che si affacciano sul Mar Adriatico – che sarà al centro dell’incontro “BALMAS Info Day”, organizzato da OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale, giovedì 5 dicembre 2014 dalle ore 11 nella Sala Riunioni della Capitaneria di Porto di Trieste di Piazza Duca degli Abruzzi 4. Un evento per informare sul progetto e per sensibilizzare le autorità marittime e le Istituzioni del territorio, gli operatori del settore e gli altri portatori di interesse italiani sul problema “acqua di zavorra”, i principali rischi e le azioni di prevenzione che massimizzano la tutela ambientale e gli aspetti economici. Nel corso dell’incontro interverranno: Maria Cristina Pedicchio, Presidente OGS; Paola Del Negro, Direttore della Sezione Oceanografia di OGS; Marina Cabrini, OGS; Elisa Baldrighi, ISMAR – CNR Ancona; Cecilia Silvestri, ISPRA Roma; Elena Riccardi, Fondazione Centro Ricerche Marine (Cesenatico); Cosmo Forte, Comando Generale della Guardia Costiera, Roma.
Il progetto BALMAS, iniziato a novembre 2013 e che proseguirà fino a marzo 2016, nasce dalla considerazione che le acque di zavorra delle imbarcazioni (Ballast Waters), caricate per stabilizzare i mezzi e rilasciate nel bacino di arrivo, hanno un forte impatto sull’ecosistema marino. Rappresentano, infatti, un veicolo per il trasferimento di organismi che così oltrepassano le barriere naturali. Questi organismi possono essere anche nocivi e addirittura tossici e costitire un pericolo per l’uomo oltre che per l’ecosistema. Nonostante nel 2004 sia stata firmata la Convenzione Internazionale per il Controllo e la Gestione delle Acque di Zavorra e dei Sedimenti dall’Organizzazione Marittima Internazionale delle Nazioni Unite, il problema delle acque di zavorra è molto complesso e l’attuazione della Convenzione risulta essere tutt’altro che semplice. I Paesi adriatici hanno riconosciuto tale criticità.
BALMAS si propone di implementare la gestione delle acque di zavorra nel Mar Adriatico, bacino vulnerabile per la sua conformazione morfologica, per la ricchezza di habitat e per il suo peculiare idrodinamismo. Lo scopo principale di BALMAS è arrivare a un sistema comune di controllo delle ballast waters per ridurre i rischi per l’ambiente e per l’uomo legati alla presenza di organismi acquatici nocivi e patogeni (HAOP – Harmful Aquatic Organism and Patogenous) nelle zavorre. Il progetto, che si inserisce nelle iniziative già attivate a livello mondiale, ha inoltre lo scopo di sperimentare un approccio integrato che tenga conto sia delle esigenze ambientali che di quelle economiche.
BALMAS è un progetto strategico nell’ambito del Programma di Cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007 – 2013, che punta all’incremento della capacità di sviluppo sostenibile dell’area mediante una pianificazione interregionale concordata tra più partner. Nello specifico l’iniziativa ha 17 partner principali: Istituto per l’Acqua della Repubblica della Slovenia (capofila); Istituto Nazionale di Biologia di Lubiana, Stazione di Biologia Marina – Slovenia; Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti – Guardia Costiera – Italia; ISPRA – Istituto Nazionale Italiano per la protezione ambientale e la ricerca – Italia; Istituto di Scienze Marine (ISMAR) – Consiglio Nazionale della Ricerca (CNR) – Italia; Fondazione Centro Ricerche Marine –Italia; OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale – Italia; Moliseinnovazione – Università degli Studi del Molise – Italia; Ministero degli Affari Marini, dei Trasporti e Infrastrutture – Croazia; MARE NOSTRUM – Associazione dei datori di lavoro e degli impiegati marittimi nel commercio internazionale – Croazia; Istituto di Oceanografia e Pesca – Croazia; Università di Dubrovnik – Croazia; Istituto Rudjer Boškovic – Centro per la Ricerca Marina – Croazia; Facoltà di Ingegneria Civile, Università di Mostar – Bosnia-Herzegovina; Università del Montenegro – Istituto di Biologia Marina – Montenegro; Dipartimento per la Sicurezza Marittima – Montenegro; Università di Tirana – Albania. A questi si aggiungono 7 partner associati: Ministero per l’Agricoltura e l’Ambiente – Slovenia; Ministero per l’Ambiente – Italia; ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Italia; Regione Marche – Italia; Agenzia per l’Ambiente – Croazia; Ministero per lo Sviluppo Sostenibile e il Turismo – Montenegro; Centro Operativo Marittimo Inter istituzionale – Albania.
Il progetto BALMAS ha avuto inizio con la raccolta dei dati sulla presenza di specie nocive e di patogeni nei 12 principali porti adriatici, cui sono seguiti e seguiranno i campionamenti delle acque di zavorra di navi in transito. È iniziata e si prolungherà fino a fine progetto l’attività di monitoraggio nei porti per valutare la presenza di specie planctoniche e bentoniche non indigene. Verrà quindi strutturato un sistema di prevenzione e un pool di esperti e autorità che sarà attivato in caso di rilevazione di specie HAOP nei porti. Una procedura di gestione della crisi “ad hoc” per massimizzare la salvaguardia ambientale, degli uomini che lavorano in quei contesti e per ridurre al minimo il trasferimento di organismi nocivi.
La redazione
foto Marina Cabrini