Presentato per la prima volta, con enorme successo, alla Biennale de la Danse de Lyon nel 2008 e ospitato a Parigi al Théâtre de Chaillot per ben due stagioni consecutive, Biancaneve, il grande balletto romantico e contemporaneo di Angelin Preljocaj su musiche di Gustav Mahler, in scena ieri al Teatro Rossetti di Trieste e successivamente oggi 26 in replica ha ottenuto un’ apoteosi di applausi e calore dal competente pubblico presente in sala.
Coreografo di spicco della nouvelle danse francese, Angelin Preljocaj è da oltre vent’anni creatore originale, sensibile e dalla forte personalità. Per la scrittura coreografica sensuale ed elegante, l’originalità degli allestimenti, la profondità del pensiero, il cinquantaquattrenne coreografo franco-albanese continua a stupire il pubblico e a conquistare la critica.E’ vero che Biancaneve ha esordito sulle scene nel 2008, ma ancora oggi il corpo di ballo formato da 24 danzatori conserva il fascino romantico e di forte personalità espresso al debutto dal cinquantaquattrenne coreografo franco albanese. Di spicco la rappresentazione della Regina (Cecilia Torres Morillo) e dell’algida Biancaneve (Virginie Caussin). Incredibile la danza verticale nel momento dell’entrata in scena dei sette nani che paiono librarsi nell’aria appesi a robuste funi. Spettacolare l’effetto dello specchio della matrigna che regala un atmosfera da favola a tutto lo spettacolo. Il tutto condito dalle splendide dieci Sinfonie di Gustav Mahler in grado di suscitare emozioni forti, ed il balletto estrapola una serie di frammenti musicali che contribuiscono a illustrare efficacemente i diversi personaggi. Il tutto per raccontare una Biancaneve che non perde mai la dimensione di favola romantica, ma non rinuncia alla lettura psicologica e moderna, in cui si intravvedono molti topos freudiani. Ma il fanile è appannaggio della matrigna che diviene così il personaggio centrale, fasciata da abiti in pelle nera, maestosa, dominatrice, è lei che chiude il balletto con un assolo furioso e vince la sfida contro una tenera, verginale, evanescente Biancaneve. Tutto è perfettamente in equilibrio: passi a due amorosi e mortali, seduzione ed erotismo, romanticismo e candore. Un bel momento di arte e poesia condito dalle luci di Patrick Riou e le scene a volte cupe come un noir di Thierry Leproust. Un plauso a parte per il fasto e lo splendore dei costumi usciti dalla genialità del grande stilista Jean Paul Gaultier. Tra gli altri interpreti : Le Ballet Preljocaj, danzano Il Principe (Fabrizio Clemente), il Re (Yang Wang), I gatti (Aude Miyagi e Yurié Tsugawa).
Enrico Liotti
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