Grandi confronti in prova speciale e grandi abbracci all’arrivo tra avversari che spesso, nel corso di Rallylegend, diventano amici.
Tra le “Historic”, Simone Brusori, con la giovane Lucia Valdiserra alle note, su Porsche 911 Rs 3000 del 1985, ha dominato le tre tappe del rally, conquistando anche la Antigua Cup, particolare classifica che premia, con un punteggio mutuato dalla vela, l’equipaggio in proporzione più veloce, che vince una settimana di soggiorno nell’isola caraibica. Il sammarinese Stefano Rosati, con Sergio Toccaceli, su Talbot Lotus del 1981 ha insidiato a lungo il primato di Brusori, ed ha concluso al secondo posto. Un commosso Sergio Toccaceli, sul palco di arrivo, ha ricevuto il trofeo, dalle mani di un emozionato Paolo Valli, Organizzatore Rallylegend e Presidente FAMS, dedicato alla memoria di Silvio Stefanelli, uno dei più grandi copiloti sammarinesi, scomparso di recente, trofeo che premia il miglior navigatore del Titano della stagione. A chiudere il podio è andato Sergio Galletti, con Cesare Richler Del Mare, su Porsche Carrera Rs del 1975 che hanno confermato alla fine un terzo posto occupato a lungo.
Nella categoria “Myth”, è il campione francese Francois Delecour, con Sabrina De Castelli, su Ford Sierra Cosworth 4X4 a vincere, riuscendo a contenere la rimonta di Carlo Boroli, con Billy Casazza alle note, su Subaru Impreza 555, penalizzati da un ritardo ad un Controllo Orario, costato oltre due minuti. Una rimonta nella quale è riuscito a recuperare il distacco sul sammarinese Marcello Colombini, in coppia con Selva, con la BMW M3 E30, comunque felici del piazzamento, ottenuto con le due sole ruote motrici della “emmetre”.
Grande lotta tra le potenti vetture della categoria “WRC”, dove a chiudere in testa, alla fine, è stato il danese Kristian Poulsen, con Ole Frederiksen, su Hyundai i20 Coupè WRC Plus del 2020 davanti all’olandese Erik Wevers, con Jalmar Van Weeren, su Subaru Impreza WRC S12 del 2006 e allo svizzero Mirko Puricelli, con Nicola Medici a fianco, su Citroen DS3 WRC del 2011, con i tre equipaggi racchiusi in poco più di 24 secondi. Tra le regine del passato “originali DOC” impegnate in Rallylegend Heritage, alla fine coglie il successo la Fiat 131 Abarth del 1977 di Sandro Giacomelli – Nicola Zancanella, qui vincitori anche due anni fa, precedendo i gemelli Dario e Aldo De Lorenzo, con la Opel Kadett GTE gruppo 2 e la rara e splendida Lancia Stratos del 1975 di “Febis” – Osvaldo Finotti.
MACCHINE SPLENDIDE, FUORICLASSE AL VOLANTE E GRANDE SPETTACOLO CON LE LEGEND STARS
Gigi Galli, con la Kia Rio da rallycross da 600 cavalli, con gomme da neve chiodate, è l’esempio estremo di come un campione vuole divertire il pubblico e divertirsi tra le Legend Stars, la categoria che a Rallylegend raduna macchine da sogno, fuoriclasse al volante, per uno spettacolo fantastico.Non si sono risparmiati, tra numeri e traversi, anche Miki Biasion, con la Hyundai i20 WRC Plus del mondiale rally, Michele Cinotto, con Radaelli, e la Audi Quattro del 1981, Craig Breen, nuovo pilota ufficiale M-Sport Ford nel Mondiale rally dei prossimi due anni, con la sua Ford Escort Cosworth, Franco Cunico, con la Subaru Impreza WRC, Paolo Diana, con la Fiat 131 Racing ipervitaminizzata, con a fianco Martin Passenbrunner, navigatore del compianto Christof Klausner, Simone Campedelli, con la BMW M3, Pierfelice Filippi, con la Lancia Stratos dei trionfi 1981, Tonino Tognana, con De Antoni e la Opel Ascona 1.9, Federico Ormezzano, con la Talbot Lotus, Tony Fassina, con la bianca Stratos di tanti trionfi. Sfortuna per Loris Capirossi, incappato quasi subito in una toccata piuttosto violenta, che ha fermato la corsa della sua Skoda Fabia R5.
RALLYLEGEND press / Foto #guendy_wrc