Il documentario che narra la Grande Guerra attraverso il massacro di uomini e di luoghi
Uomini stremati, reduci da Caporetto, impegnati a salvare la Patria ma condannati alla tremenda responsabilità di salvare le proprie case, sotto minaccia del nemico a pochi chilometri dal fronte. Il loro sacrificio ha salvato la Pianura Padana e l’Italia intera ma non solo. Bassano Veneto, da tranquilla cittadina di confine si trova ad essere per lunghissimi ed interminabili giorni sotto il tiro costante dell’artiglieria nemica e dei bombardamenti aerei: una cittadina ferita nel profondo, un simbolo delle sofferenze e degli orrori che dovette subire ed accettare inerme la popolazione italiana.Il periodo trattato è quello dal giugno 1914 al 4 novembre 1918 e le vicende, oltre a quelle del Bassanese, sono quelle che hanno interessato tutto il fronte italiano, dal Carso a Caporetto, dal ripiegamento sulla linea del Piave all’attestamento sul Massiccio del Grappa. Senza tralasciare, ovviamente, gli avvenimenti che hanno visto protagonista l’Altopiano di Asiago.Il titolo Cieli Rossi, Bassano in guerra è un’immagine fotografica, la stessa che rimase per sempre impressa negli occhi dei pochi civili rimasti a presidiare la cittadina di Bassano. Uomini inermi che di notte guardavano con dolore il Sacro Monte infiammato, “dal cui grembo si scatenavano i fuochi di mille vulcani” “e che inghiottiva e polverizzava interi battaglioni”. Immagini terrificanti che ci racconta l’allora parroco Don Dal Prà.
A condurci nei quattro anni di guerra la voce del professor Marco Mondini, membro del Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università degli Studi di Padova, il quale per la prima volta, certifica l’instancabile lavoro degli autori e da vita ad una collaborazione che ha contribuito a rendere unico l’intero progetto.Il documentario è dedicato alle tante “anime” che sono sepolte nel Sacrario Militare di Cima Grappa, soldati poco più che ventenni provenienti da ogni parte d’Italia. Ma anche a quelle vite, nemiche per volere politico e militare, che caddero, come i nostri, in nome della propria Patria.
Il Massiccio del Grappa a tutt’oggi mostra ai suoi visitatori i crateri e le ferite lasciati dalle esplosioni delle bombe dei cannoni e delle granate, che lo hanno reso un paesaggio lunare, altamente suggestivo, a tratti spettrale e per questo motivo definito un museo a cielo aperto.
Le riprese sono state effettuate tra Bassano del Grappa, il Massiccio del Grappa e l’Altopiano di Asiago e vanno ad aggiungersi alle relazioni ufficiali dell’esercito, ai preziosi documenti degli archivi comunali, al materiale fotografico e alle lettere-testimonianza dei soldati al fronte.Un contributo fondamentale viene dai filmati storici: asciutti e struggenti, sanno immergere lo spettatore nel racconto storico.La colonna sonora, scritta sulle immagini, è del veronese Federico Mosconi e fonde magistralmente i suoni della natura con armonie musicali nuove, regalando un’esperienza d’ascolto unica e suggestiva.Il documentario prodotto da Sole e Luna con il sostegno della Regione Veneto – Fondo Regionale per il cinema e l’audiovisivo e grazie alla collaborazione con: la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comitato d’Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell’Università degli Studi di Padova, il Comitato Regionale Veneto Centenario Grande Guerra, l’Unione Montana del Grappa, l’Unione Montana Valbrenta, la Provincia di Vicenza, la Provincia di Treviso, il Comune di Bassano del Grappa, il Comune di Asiago, il Comune di Mussolente, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione “Musei all’aperto 1915/18 – Grande Guerra sul Monte Grappa”.
La presentazione a Bruxelles è fortemente voluta e supportata dall’Onorevole Mara Bizzotto.