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Contatto FEFF, CUCKOO inaugura il focus sulle arti performative contemporanee d’Oriente

Contatto FEFF, CUCKOO inaugura il focus sulle arti performative contemporanee d’Oriente

 Un gruppo di “cuociriso” loquaci e una trama di dialoghi agrodolci e umoristici scandiscono il tempo della performance multimediale Cuckoo del perfomer e compositore sudcoreano Jaha Koo a cui è affidata la serata di anteprima del FEFF24 giovedì 21 aprile ore 20.30 e venerdì 22 aprile ore 17.30 al Teatro S. Giorgio di Udine

Cuckoo inaugura Contatto FEFF, il nuovo Focus sulle arti performative contemporanee d’Oriente che connette Far Est Film Festival 24 e Teatro Contatto 40 in un progetto all’insegna dello spettacolo dal vivo ideato da CEC Centro Espressioni e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

Cuckoo è uno spettacolo multidisciplinare che intreccia video, creazioni musicali, parole e installazioni: un viaggio nella storia della Corea degli ultimi 20 anni che Jaha Koo racconta ironicamente assieme a una batteria di elettrodomestici… inclini alla conversazione.

Le esibizioni di Jaha Koo sono strettamente intrecciate con la politica, la storia e le sue esperienze personali. Cuckoo accende una luce sulla storia più recente della Corea del Sud, tra elettrodomestici, default economici e altissimi tassi di suicidio. Tutto inizia un giorno, quando Jaha Koo percepisce un forte senso di isolamento nel momento in cui la sua personale cuoci-riso elettrica gli comunica che il suo pasto è pronto.
Golibmuwon (
고립무원) è una parola coreana intraducibile che esprime la sensazione di disarmante isolamento che caratterizza la vita di molti giovani coreani oggi. Venti anni fa la Corea del Sud ha dovuto affrontare una grande crisi economica, paragonabile al crollo finanziario del 2008 che ha colpito gli Stati Uniti e l’Europa meridionale. La crisi ha avuto un enorme impatto sulle nuove generazioni come Jaha Koo.

L’artista è stato testimone di molti problemi endemici come la disoccupazione giovanile e una forte disuguaglianza socio-economica.
L’aumento dei tassi di suicidio, l’isolamento, una forte tendenza alla reclusione sociale, l’ossessione per l’aspetto esteriore sono solo alcuni dei sintomi di questo disagio.

L’immersione nell’arte performativa asiatica di Contatto FEFF continuerà, martedì 26 e mercoledì 27 aprile ore 19.30 al Teatro S. Giorgio di Udine, con Dance, if you want to enter my country! del coreografo giapponese Michikazu Matsune, noto per le sue performance assurdamente poetiche e notevolmente realistiche.

Il perfomer Matsune si rivolge alla nostra società globalizzata, con tutte le sue fratture e ostacoli. Il punto di partenza del progetto è un episodio della vita dell’artista americano di danza moderna Abdur Rahim Jackson.
Durante una tappa del tour con il famoso Alvin Ailey American Dance Theater nel 2008, una volta giunto all’aeroporto di Tel Aviv i funzionari del controllo immigrazione lo portarono in una stanza appartata dove lo sottoposero a un esame meticoloso
causato dai sospetti sul suo nome musulmano. Gli chiesero infine di ballare per dimostrare che la danza fosse davvero la sua professione. Dance, if you want to enter my country! cerca un punto di vista diverso attraverso la quale esaminare il lato oscuro della paranoia, della profilazione e della sorveglianza nell’era della globalizzazione.

BIGLIETTERIA TEATRO CONTATTO: Udine, Teatro Palamostre, piazzale Paolo Diacono 21 , tel +39 0432 506925, [email protected]www.cssudine.it

La biglietteria è aperta da lunedì a sabato dalle ore 17.30 alle 19.30

Prevendita online sul circuito Vivaticket


 

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